giovedì 24 settembre 2009

IL COLORE DELLA LIBERTA’


Un film di Bille August
Soggetto: dall’autobiografia Nelson Mandela, da nemico a fratello di James Gregory e Bob Graham
Sceneggiatura: Greg Latter e B. August
Fotografia: Robert Fraisse
Musica: Dario Marianelli
Montaggio: Hervé Schneid
Scenografia: Tom Hannam
Costumi: Diana Cilliers
Interpreti: Joseph Fiennes (James Gregory), Dennis Haysbert (Nelson Mandela), Diane Kruger (Gloria Gregory), Shiloh Henderson (Brett Gregory), Megan Smith (Natsha Gregory), Patrick Lyster (Maggiore Pieter Jordaan), Faith Ndukwana (Winnie Mandela), Terry Pheto (Zindzi Mandela).
Produzione: Banana Films
Anno di edizione: 2007
Durata: 117’

Sinossi

A James Gregory, un afrikaner con il compito di leggere e censurare la posta in entrata e in uscita dei detenuti del carcere di Robben Island, viene chiesto di captare le comunicazioni tra il detenuto Nelson Mandela e gli altri carcerati. È il 1968 in Sud Africa i neri sono governati da una minoranza bianca, che nega loro i diritti fondamentali attraverso il regime Apartheid. Mandela, leader dell’ANC, condannato all’ergastolo, incrocia l’esistenza di Gregory, che a differenza di tante altre guardie ha il vantaggio di conoscere la lingua xhosa, parlata dai neri. Se in un primo momento Gregory nutre aspirazioni di carriera, visto l’ottimo lavoro che riesce a svolgere per il suo governo, bloccando qualsiasi comunicazione tra carcerati e rivoluzionari, lentamente comprende le ragioni del popolo nero: invitato da Mandela a una lettura più profonda della situazione sudafricana, l’uomo inizia a rivedere le sue posizioni. Passano gli anni, le townships esplodono, Mandela è trasferito a Pollsmoor, poi in una villa a Victor Verster. Gregory, convinto della brutalità del regime Apartheid, non può più essere l’uomo di fiducia dei bianchi; prima viene rimosso dall’incarico perdendo il rispetto di colleghi e amici, poi reintegrato col compito di vigilare sul leader la cui carcerazione è ormai un caso internazionale. La liberazione nel 1990 chiude un calvario e consegna al Sud Africa il suo futuro presidente di colore.

ANALISI DEL FILM

Didascalia su sfondo nero

Venti milioni di neri erano dominati da una minoranza di soli quattro milioni di bianchi, sotto il brutale regime dell’Apartheid.
I neri non avevano diritto di voto, né diritto di proprietà: nessuna parità nelle operazioni commerciali, nelle abitazioni e nell’istruzione.
Determinato nel mantenere il potere, il governo mette al bando tutti i partiti politici dei neri; i loro leader sono condannati all’ergastolo da scontare sull’isola di Robben Island.

1) Il film si apre sul molo di un porto con il trasferimento a bordo di una nave dei carcerati. Insieme ai prigionieri viaggiano le famiglie dei secondini, tra queste quella del nuovo arrivato, il sergente James Gregory
Il sergente Gregory sarà il protagonista di tutta la vicenda e a lui il regista concede fin dall’inizio l’onore delle prime inquadrature. Il colore della libertà è infatti tratto da Nelson Mandela, da nemico a fratello, il libro di memorie scritto da James Gregory che è stato il carceriere di Mandela dal 1968 all’11 febbraio 1990, giorno della liberazione del futuro presidente sudafricano. Il film è stato realizzato interamente in Sudafrica nei luoghi reali dove si sono svolti i fatti.

2) Il carcere è situato su un’isola dove i prigionieri sono tutti di colore. I neri vengono considerati pericolosi terroristi e nemmeno in prigione possono stare vicino ai bianchi

James Gregory con la moglie e i due figlioletti si imbarca pieno di entusiasmo verso una nuova avventura professionale e verso la speranza di un futuro migliore. Inizia per questa giovane coppia un viaggio dalla doppia valenza: una reale che racconta i loro desideri materiali e un’altra simbolica che allude al percorso morale che dovrà compiere James all’interno del film.

3) 1968. La famiglia Gregory arriva sull’isola di Robben Island e viene portata nella nuova casa
La piccola abitazione assegnata a James, le parole della moglie del capo cuoco fanno subito pensare alla vita modesta riservata ai secondini. Una vita segnata anche dalle nette divisioni per classi “sociali”: i sottoufficiali non sono ammessi alle cene dei loro superiori, per questo crea stupore l’invito rivolto a James.

4) Durante la cena Gregory incontra il maggiore Pieter dei servizi segreti. Gli viene proposto di dirigere l’ufficio censura della sezione B, quella dove, tra gli altri, è tenuto prigioniero Mandela
L’incarico viene offerto a James perché conosce la lingua xhosa, l’idioma nativo del leader dell'African National Congress. Questo permetterà al secondino di controllare agevolmente la corrispondenza di Mandela. La moglie di Gregory, parrucchiera professionista, durante la cena trova nuove clienti. Tutto per la giovane coppia sembra iniziare sotto i migliori auspici. Questo viene sottolineato dal regista Bille August con le scelte fotografiche, la scena è infatti “inondata” da una luce calda e solare.

5) La sera a casa Gregory racconta tutto alla moglie
Il pregiudizio che avvolge la figura di Mandela emerge dalle parole di Gregory, che lo considera “ il peggior terrorista che il paese ha mai avuto”.

6) Il primo giorno di lavoro
Gregory va in carcere e le prime immagini che vediamo del penitenziario sono quelle di un luogo dominato da condizioni di vita molto dure. I prigionieri sono costretti a spaccare le pietre, circondati da secondini che li controllano con le armi in pugno, un piccolo errore e subito si finisce in isolamento. A questo va aggiunto l’avvertimento lanciato loro da Gregory: potranno scrivere una lettera ogni sei mesi, in cui non dovranno parlare né della vita del carcere né di politica. Tra i prigionieri è assente Mandela condannato a cinque giorni di prigione per aver parlato in corridoio. Gregory va a cercarlo, apre lo spioncino della cella, lo chiama ma il leader ostinatamente gli volta le spalle.
Didascalia: sei mesi dopo

7) La moglie di Mandela va a trovare il marito
La segregazione razziale si riconosce anche nei piccoli gesti: il secondino si rifiuta di stringere la mano alla signora Mandela.

8) Il colloquio dei coniugi Mandela

Il colloquio tra i due viene interrotto bruscamente quando cominciano a parlare in xhosa. Gregory riferisce al maggiore dei servizi segreti che Mandela ha ordinato di intensificare la lotta.

9) Il ritorno a casa

Gregory torna a casa e la moglie parrucchiera sta pettinando le mogli degli altri militari. Le signore alludono con ironia all’arrivo della moglie di Mandela (la chiamano mamma Africa) e vogliono sapere perché Gregory parla la lingua xhosa. La riposta è semplice: da bambino è vissuto in campagna e qui ha imparato la lingua giocando con un coetaneo di nome Bafana. Il titolo originale del film è infatti Goodbye Bafana, che può essere tradotto come “Arrivederci Ragazzo”.

10) La pesca con i figli

James porta i figli a pescare ma l’arrivo dei prigionieri in catena, sconvolge il sereno quadretto familiare. I bambini non possono vedere i carcerati, per cui il padre è costretto a nascondere i figli e poi a portarli via.

11) Il ritaglio del giornale

Gregory sta censurando la posta quando arriva il ritaglio di giornale con l’arresto della moglie di Mandela. Lui lo nasconde nella cella del detenuto.

12) Mandela restituisce a Gregory il ritaglio di giornale
Durante la consegna della posta Mandela restituisce a Gregory il ritaglio, ai detenuti non è permesso tenere giornali nelle celle. Mandela sottolinea con ironica sorpresa come il secondino non conosca questa clausola del regolamento. James è una persona modesta e improvvisamente si trova a contatto con personaggi neri lontanissimi dai pregiudizi di cui è stato nutrito. Sono professionisti, avvocati, medici, persone di grande cultura e dignità, non i subumani dipinti dalla minoranza bianca che controlla il paese con un razzista pugno di ferro.

13) La partita di rugby
La vita della famiglia Gregory sembra avviata verso un futuro migliore. James è apprezzato dai colleghi e dai superiori, mentre la moglie del capitano vuole convincere il marito a dargli una promozione.

14) La gita a casa della nonna
Durante una passeggiata in città Gregory e i figli assistono al pestaggio di alcuni abitanti di colore, trovati in giro senza lasciapassare. E’ questo un momento importante del racconto, la brutalità dell’Apartheid viene presentata come realtà quotidiana di un paese che ha deciso di togliere alla maggioranza della popolazione i più elementari diritti civili.

15) La figlia di Gregory resta sconvolta dall’accaduto
La figlia minore resta sconvolta dall’accaduto e i genitori provano a spiegargli i motivi di tanta violenza. Dice la madre: Dio ha stabilito una gerarchia fra gli esseri umani, e in questa gerarchia ai bianchi tocca con tutta evidenza un ruolo dominante. Si tratta di una legge di natura che i neri però non vogliono riconoscere e accettare, aggiunge con la stessa sicurezza e forte della stessa evidenza. È dunque in vista del bene che gli afrikaner sono costretti a combattere, e anzi proprio a difendersi contro la violenza dei terroristi. Per Gregory e la moglie abituati a vivere in questa società, l’unica possibile spiegazione è quella legata alle leggi dell’Apartheid.

16) La morte del figlio di Mandela
Gregory, leggendo una lettera, scopre che il figlio di Mandela è morto in un incidente d’auto. La situazione politica in Sudafrica è cosi terribile che cinicamente il collega risponde “Uno di meno” . Al contrario, come scopriremo meglio in seguito, l’episodio lascia una traccia indelebile nel nostro protagonista. Da ora in poi, il mondo di certezze in cui è vissuto Gregory comincia a vacillare.

17) Gregory avverte Mandela della morte del figlio
Gregory sembra sinceramente addolorato dalla morte del figlio di Mandela e decide di riportarlo in cella. Ora conosce bene il regolamento carcerario e ricorda al collega che per gravi motivi familiari i detenuti hanno diritto a due giorni di riposo.

18) Gregory si sente responsabile per la morte del figlio di Mandela
Gregory pensa che il figlio di Mandela sia stato ucciso, prova ad informarsi ma non riesce a scoprire niente. Questo episodio è importante perché segna per James l’inizio di quella metamorfosi che lo porterà a cambiare radicalmente le sue idee sull’Apartheid.

19) Il ricordo dell’amico Bafana
James torna con il ricordo alla sua infanzia, alla vita in campagna e ai giochi con l’amico Bafana. Gregory sta lasciando la fattoria dove vive e il coetaneo gli regala un amuleto, un portafortuna che lo accompagnerà per il resto della sua vita. E’ questa una scena simbolica, un ritorno all’infanzia, anche del Sudafrica quando bianchi e neri potevano vivere e giocare insieme.

20) Gregory torna a trovare Mandela
Mandela vorrebbe andare al funerale del figlio ma questo è impossibile. I due uomini si fronteggiano poi sul piano politico. Gregory parla di comunismo, Mandela risponde citando la Carta della libertà, un documento in cui si parla di uguaglianza fra neri e bianchi.

21) Gregory si procura la Carta della libertà
Durante una visita alla suocera Gregory, di nascosto dalla moglie, va a cercare la Carta della libertà. Questo viaggio che James intraprende verso la conoscenza viene raccontato dal regista Bille August, con modi che avvicinano il racconto ad un giallo. Lasciata con una scusa la famiglia sull’autobus, il secondino va a cercare una biblioteca. Il documento non è ovviamente a disposizione di tutti e Gregory finisce nella sezione dedicata alla letteratura proibita e, solo dopo aver mostrato le credenziali e aver raccontato una bugia, riesce a entrare in possesso del documento. L’arrivo a sorpresa della moglie, lo costringe a rubare il documento e raccontare tutto alla donna, che teme per la promozione del marito.

22) Gregory legge ancora la Carta della libertà
Avventurandosi, a rischio di compromettere ogni ambizione, fuori dal pensiero unico del presidente sudafricano Botha, Gregory scopre che la Carta della libertà non è un pericoloso pamphlet comunista bensì un manifesto che pone le basi per un Sudafrica democratico e multiculturale. La scena si chiude con Gregory che nasconde la Carta della libertà in un portasigarette, dove già si trova l’amuleto di Bafana. Altra scelta simbolica del regista August, questo gesto suggerisce ancora una volta, che nel profondo del suo cuore James è pronto a comprendere le istanze della popolazione di colore. In fondo lui li ha frequentati, li ha conosciuti e ha condiviso con loro la stessa terra e la stessa lingua.

23) Il colloquio con Mandela e la promozione
Sono anni questi di grande violenza in Sudafrica, da quando negli anni Sessanta l’African National Congress (ANC), viene messo fuori legge, la popolazione di colore decide di ribellarsi attraverso la lotta armata. Mandela giustifica questo ricorso alla violenza, come l’unica scelta possibile lasciata ai neri. La conversazione viene interrotta quando Gregory è richiamato da un superiore. Il clima di odio che si respira nel carcere è reso con evidenza anche in questa scena: James corre via spaventato (non avrebbe dovuto parlare con il prigioniero), in realtà il richiamo nasconde una sorpresa: il secondino viene nominato Maresciallo Maggiore. Grande è la gioia dell’ambiziosa Gloria, che tanto si è adoperata con le mogli degli ufficiali per far ottenere al marito la promozione, così la sera della festa appare allegra, felice e piena di speranza per il futuro.

24) Il messaggio inviato al prigioniero Jonas Motsadi
James scopre un messaggio segreto nascosto in una cartolina. La missiva contiene importanti indicazioni inviate a Jonas Motsadi, un prigioniero che sta per essere liberato. Questa scoperta porterà in pochi giorni all’uccisione dell’uomo. Un altro tassello sottolinea la crisi e la successiva presa di coscienza di James Gregory: secondino esemplare e al tempo stesso uomo lacerato dai dubbi nei confronti dell’Apartheid.

25) Il colloquio con Mandela e la cioccolata
Gregory parla con Mandela della famiglia, dei figli da mandare all’università e il suo atteggiamento nei confronti del detenuto segna un netto cambiamento. All’inizio del film lo abbia visto impartire ordini severi, gli abbiamo visto trattare i prigionieri con durezza, ora invece prevale il tono colloquiale, l’adesione agli stessi temi sociali. C’è in quel loro modo pacato di camminare, di condividere la stessa preoccupazione per il futuro dei figli, un qualcosa di amichevole, che sorprende e rasserena. Lo ammette lo stesso Mandela, quando rimane colpito, dall’attenta lettura fatta da Gregory, della Carta della libertà. La sequenza si chiude con una richiesta di Mandela: recapitare alla moglie un pezzo di cioccolata. Gregory, seppur tra molte precauzioni, accetta questo nuovo ruolo di “ambasciatore”.
Il regista sottolinea questo cambiamento nei rapporti tra i due uomini, riprendendo la scena con un carrello, che segue i due personaggi nei loro spostamenti. Viene così abbandonata la ripresa in campo/controcampo che ha caratterizzato le scene iniziali del film e in particolare quelle realizzate all’interno delle celle.

26) Gregory consegna alla signora Mandela la cioccolata
Il cambiamento di Gregory è evidente anche nei confronti della signora Mandela, se all’inizio non le ha nemmeno stretto la mano, ora le regala il cioccolato e le augura Buon Natale.

27) Pieter dei servizi segreti lo rimprovera per una lettera fatta uscire dai carcerati e poi gli fa i complimenti per l’episodio di Jonas Motsadi

28) Viene chiamato dal colonnello, sui giornali è uscita la notizia che Mandela ha regalato un cioccolatino alla moglie. Gregory viene punito e ora deve fare i turni di notte. Il colonnello viene trasferito in un’altra prigione. La moglie del colonnello è molto arrabbiata per l’accaduto e affronta Gregory davanti a casa. I vicini assistono allibiti e incuriositi al litigio

Dice Bille August: “James è un uomo semplice, un padre di famiglia che vive per sua moglie e i suoi figli. Ma è anche un uomo ambizioso, che vuole essere un bravo carceriere. Nel corso dei suoi incontri con Mandela, inizia a dubitare delle sue idee sull’Apartheid e gradualmente segue il suo istinto, che lo porta su posizioni diametralmente opposte. Questo provoca un forte conflitto all’interno della sua famiglia perché un tale cambiamento potrebbe fargli perdere il lavoro. Quindi a un certo punto della storia James si sente molto combattuto. Deve scegliere tra abbracciare gli ideali di Mandela per la libertà e la democrazia in Sudafrica, o restare fedele alle sue vecchie idee per preservare la sua famiglia. James è diviso fra questi due mondi. I suoi nemici diventano suoi amici e viceversa, i suoi vecchi compagni diventano suoi avversari”.

29) 1976. Arriva il nuovo colonnello Stander

L’arrivo del nuovo colonnello segna la definitiva crisi di Gregory nei confronti del suo lavoro a Robben Island. La prigione diventa ancora più dura: prigionieri incatenati sotto la pioggia, altri perquisiti nei cortili esterni. Socialmente Gregory è un emarginato: viene duramente attaccato dai colleghi e la rissa nel bar trasforma il luogo della festa per la sua promozione in un luogo di espiazione. Anche Gloria subisce la stessa umiliazione del marito: non viene infatti invitata alla festa per l’arrivo della moglie del nuovo colonnello. James dedice di chiedere il trasferimento.

30) Il Ministro della Difesa offre a Mandela la liberazione se farà cessare la lotta dell’Africa National Congres. La domanda di trasferimento di Gregory viene respinta
La scelta di August è di focalizzare il rapporto tra Gregory e Mandela, lasciando sullo sfondo gli eventi interni e internazionali che portano il Sud Africa a liberarsi dell’Apartheid. Il film infatti si basa sulle memorie di Gregory, non su quelle del leader africano, per cui inevitabilmente i risvolti politici e sociali che caratterizzano gli anni della detenzione di Mandela entrano di tanto in tanto nel racconto, quanto basta a fornire allo spettatore le informazioni necessarie a comprendere il contesto, il comportamento del governo, gli spostamenti da un carcere all’altro, l’atteggiamento di Mandela nei confronti di Gregory, la trasformazione di quest’ultimo da sostenitore dell’Apartheid a difensore della causa dei neri.

31) A Gregory viene offerta la possibilità di fare il suo lavoro dal carcere di Cape Town

32) 1982. Ancora un incontro di Gregory con Pieter

Gli anni sono passati ma la situazione politica sudafricana sembra dominata dall’immobilità, nonostante le forti pressioni e sanzioni a livello internazionale (per esempio in quel periodo il Sudafrica non poteva partecipare alle Olimpiadi), i governanti non cambiano il loro atteggiamento nei confronti della popolazione di colore. Senza dimenticare che suscita stupore la notizia che il figlio di Gregory lavori come secondino e frequenti l’università.

33) Il nuovo incarico a Pollsmoor
Mandela è ormai un leader conosciuto a livello internazionale e per questo le autorità del suo paese decidono di trasferirlo in un carcere meno duro. Gregory viene chiamato a dirigere la squadra di sorveglianza.

34) Nuovamente la famiglia del secondino deve prepararsi ad un nuovo trasloco

35) La lotta con i bastoni

Siamo in presenza di una delle scene più commoventi del film: Mandela e Gregory lottano con i bastoni, nel gioco tipico dell'etnia xhosa. Come in passato ha giocato con l’amico Bafana ora James si diverte con il nuovo amico Mandela e questa tenzone "cavalleresca" suggerisce simbolicamente la condivisione di un modo espressivo, di una cultura e di un codice comune.
La metamorfosi di Gregory è quella di un uomo che a suo modo fa propria la battaglia del leader africano. Una battaglia che nel piccolo sintetizza gli eventi che caratterizzano la Storia fuori dalle carceri, ma che per Gregory significa doversi confrontare con le resistenze della moglie, degli ex compagni, del governo e che paga con l’isolamento. La proposta indiretta di Gregory, la sua scelta etica, è quella del dialogo, rifiutato dai bianchi, perché avrebbe significato riconoscere dignità a uomini considerati inferiori. Non per nulla Gregory conosce la lingua di Mandela e col tempo la semplice comunicazione, che è passaggio di informazioni, diventa un’amicizia, che è passaggio di emozioni.

36) Il Sud Africa è in preda ad una inarrestabile violenza.

37) Dopo 21 anni di carcere Mandela può abbracciare i suoi familiari

38) La figlia di Mandela tiene un discorso in televisione in cui rivendica il diritto per i neri alla libertà

39) La famiglia di Gregory viene minacciata

40) La comunità internazionale continua a fare pressioni sul governo del Sud Africa, c’è paura per la sorte di Mandela che viene trasferito nella fattoria del carcere di Victor Verster


41) 1988. Il governo tratta con Mandela
Durante una riunione Mandela chiede le elezioni, altrimenti non si siederà a nessun tavolo di trattativa.

42) Gregory viene di nuovo trasferito. La protezione dei servizi segreti
Come già sappiamo la presa di coscienza di Gregory passa attraverso la dura realtà di quegli anni e il suo comportamento lo espone a gravi rischi. Le minacce alla sua famiglia, la maldestra protezione dei servizi segreti, raccontano anche di una situazione politica ormai in profonda crisi. Una crisi dai risvolti anche surreali: lo stato deve proteggere Gregory che a sua volta controlla Mandela.

43) Mandela vuole mandare un cesto di frutta per il presidente Botha che è stato colpito da un ictus

44) Il figlio di Gregory muore in un incidente

Il dolore per la morte del figlio e il senso di colpa che attanaglia Gregory, sia per la scomparsa del figlio di Mandela, di cui si sente responsabile, sia per l’uccisione di Modsati, diventano ora una lancinante ferita che non si rimargina. Sconfortato e depresso, il secondino medita di abbandonare il lavoro.

45) Mandela regala alla moglie di Gregory una coperta
“L'evoluzione del personaggio rispecchia in qualche modo proprio le idee di Mandela”, dice Bille August. “Mandela era profondamente convinto che la gente potesse cambiare se stessa e durante quei 27 anni si è preparato al momento della liberazione, a gestire il cambiamento del Paese, consapevole che uno sbaglio avrebbe provocato un bagno di sangue. Ho dovuto dare anche qualche informazione, con garbo, perché la storia corre veloce e non tutti si ricordano quel che era successo in Sudafrica. Mi era capitato di parlare con una donna in Danimarca la quale credeva che Mandela fosse un rapper”.

46) Il giorno di Natale si brinda ad un nuovo Sud Africa

47) Mandela incontra il nuovo presidente sudafricano De Klerk. Gregory ritrova Petr e ancora chiede notizie sull’incidente del figlio di Mandela

48) 11 febbraio 1990. Gregory viene promosso tenente. Mandela viene liberato. James regala a Mandela l’amuleto di Bafana

Dopo quattro anni Mandela è diventato il primo presidente eletto democraticamente da tutto il popolo sudafricano.


PERCORSI DIDATTICI

I personaggi
• Dopo aver messo a fuoco il contesto storico in cui si muovono i personaggi del film, analizzare come il regista ci presenta la figura di Gregory.

• Descrivi la colonia di Robben Island. Come sono caratterizzate le famiglie delle guardie carcerarie?

• Quali aspettative nutrono Gregory e sua moglie?

• Come viene introdotta la figura di Mandela?

• Qual è l’atteggiamento iniziale di Gregory nei confronti del leader politico?

• Quando e perché Gregory inizia a maturare un’idea chiara sull’ingiusto regime dell’Apartheid?

• Come reagisce la moglie alla trasformazione di Gregory? È possibile comprenderne i motivi?

• Mandela è impegnato in una grande rivoluzione sociale. Gregory cambia le sue idee e rimane isolato, rinunciando a una sicura carriera militare. Confronta queste due forme di lotta. Cosa hanno in comune?

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3 commenti: