MACROSEQUENZA 1 - CHI VIVE SULLA TERRA?
Il cartoon inizia con uno zoom che dallo spazio sconfinato arriva alla terra per sottolineare il passaggio dall'universale al particolare. Attraverso dissolvenze incrociate e un campo lunghissimo viene inquadrata la figura intera di Wall-e, impegnanto a svolgere il proprio lavoro. La terra è un luogo desolato, pieno di rifiuti e l’unico a lavorare è lui, il piccolo robot che ha per amica una piattola.
Dopo questa scena scorre il titolo di testa, che porta il nome del protagonista.
La macchina da presa vaga per la città e scopriamo che è stata abbandonata per eccesso di rifiuti.
L'alternanza dei campi lunghi, lunghissimi (descrittivi) con i campi medi e la figura intera di Wall-e fino agli zoom sui dettagli servono ancora a mostrare il contrasto tra l'ostilità dell'ambiente e la dolcezza del robot nell'affrontare circostanze così avverse: tra mucchi di robot dismessi, l’unico essere vivente è Wall-e. Vecchi schermi sbucano sopra le case e le autostrade: trasmettono spot pubblicitari che invitano gli uomini a salire a bordo delle astronavi BNL per allontanarsi dalla terra invasa dai rifiuti.
Nella casa-tana del protagonista le inquadrature dei dettagli interni informano lo spettatore sul grado di sensibilità ed emotività del protagonista: lo schermo della TV mostra “Hello Dolly”, mentre Wall-e lo guarda commosso in semi-soggettiva (lo sguardo del personaggio quasi coincide con quello della macchina da presa).
Mentre si dedica al proprio lavoro di raccogli rifiuti, Wall-e trova una piccola piantina verde appena sbocciata e la porta a casa, inserendola tra gli oggetti della sua collezione.
Dall'esterno sta per arrivare una terribile tempesta (la ripresa dall'alto ne esprime la forte minaccia) e il robottino si rifugia nella sua casetta. Passata la tempesta Wall-e esce di nuovo e ricarica le sue batterie solari.
Attraverso una serie di dissolvenze incrociate (da campo totale a lunghissimo), viene utilizzata l’ellissi temporale per mostrare sinteticamente il lavoro compiuto dal robottino nell'arco di un'intera giornata.
Wall-e riprende il suo lavoro ma un evento inaspettato sta per sconvolgere la sua vita: arriva l’astronave, e quando irrompe sulla scena, il rumore, la polvere e la ripresa dall'alto verso il basso sottolineano la sua estrema grandezza rispetto alle piccole dimensioni del protagonista.
MACROSEQUENZA 2 - WALL-E NON E’ PIU’ SOLO! L’ARRIVO DI EV-E
Dall’astronave esce un robottino bianco, Ev-e. Ev-e snobba Wall-e ed inizia la sua perlustrazione mentre quest’ultimo la spia a distanza.
Wall-e segue e corteggia Ev-e a distanza, provocando involontariamente situazioni imbarazzanti ma esilaranti.
Il Plongé (ripresa perpendicolare dall'alto) con zoom a retrocedere su Ev-e mostra la “conoscenza” tra i due mentre la musica (“La vie en rose” cantata da Louis Armstrong) anticipa la fase di corteggiamento.
I giorni passano. Ev-e continua la propria missione ma pare che non riesca a completarla. Annoiata inizia a comunicare con il buffo abitante del pianeta: Wall-e.
Arriva una nuova tempesta di sabbia: Wall-e salva Ev-e, i due si ritrovano nella dimora del robot. Insieme guardano “Hallo Dolly” e viene messo in scena, attraverso il campo controcampo, un parallelo emotivo tra le due coppie: quella dei robot e quella del film.
MACROSEQUENZA 3 - WALL-E È DI NUOVO SOLO
Giocando con Wall-e, Ev-e scopre la piccola piantina che lui ha trovato. La recupera. Termina così la sua missione e si spegne.
Alla fine della missione di Ev-e subentra l'oscurità.
Wall-e, preoccupato perché Ev-e non dà segni di vita, cerca di “riaccenderla” ma non ci riesce. Quando l’astronave ritorna per recuperare Ev-e che ha completato la missione, per Wall-e è un rapimento e si lancia nel salvataggio della sua amata.
MACROSEQUENZA 4 - WALL-E IN VIAGGIO
Wall-e, aggrappato all’astronave, viaggia nell'universo. Il silenzio avvolge i movimenti dell'astronave nello spazio. Il successivo attacco musicale e il campo lunghissimo sul sole accompagnano il viaggio stellare di Wall-e, mentre nebulose passano in dissolvenze incrociata.
L’astronave arriva alla base e il protagonista si introduce nella sezione dove vengono recuperati i robottini-sonda, tra questi c’è anche Ev-e.
Lo spazio geometrico, asettico all'interno dell'astronave contrasta con le macerie della terra, mentre Wall-e crea il kaos all'interno dell'ordine/efficienza del nuovo ambiente.
MACROSEQUENZA 5 - WALL-E E LA VITA SULL’ASTRONAVE
Wall-e scopre casualmente gli umani che abitano nell’astronave: obesi, dipendenti dalle macchine, senza libertà di scelta e completamente assuefatti ad una vita meccanizzata.
Il montaggio frenetico mette in relazione l'incalzante efficienza delle macchine con l'inerzia umana.
Wall-e per seguire Ev-e nel suo percorso cerca di comunicare con gli umani (ironicamente viene sottolineato come il robot è più umano degli umani) e distruggendo involontariamente un marchingegno inizia a infrangere l’equilibrio di incomunicabilità in cui vivono gli uomini sulla navicella.
Mary, la donna “investita” da Wall-e, guarda in soggettiva il mondo circostante, per la prima volta senza il filtro del proprio schermo, e per lei è una grande novità.
Wall-e continua a scortare Ev-e nel suo percorso.
Wall-e finisce sul ponte di comando e questo offre l’occasione per presentare il Capitano dell’astronave che appare tale e quale agli altri umani: completamente assuefatto alla ripetitiva vita di bordo. L’uomo svegliato dal PC/Timone fa gli annunci del giorno attraverso il video e non ha nessun contatto fisico con gli altri esseri umani.
MACROSEQUENZA 6 – DAL SABOTAGGIO ALLA RICOLONIZZAZIONE
Il Capitano si accorge della scoperta straordinaria di Ev-e che viene risvegliata sotto gli occhi di Wall-e. Il ritrovamento di una forma di vita sulla terra è un avvenimento epocale e il video del portavoce terrestre informa il Capitano del prossimo ritorno sulla terra. Wall-e ne approfitta e saluta Ev-e. Viene attivato il protocollo ma, nello stupore generale, si scopre che la piantina è scomparsa.
Il Capitano pensa a un difetto di Ev-e e la manda a riparare; conosce Wall-e … e lo manda a pulire.
La stretta di mano tra Wall-e e il capitano anticipa simbolicamente la futura “coalizione” che nascerà tra i due. L’analisi di un granello di terra incuriosisce il Capitano che cerca informazioni sul pianeta terra e ne rimane affascinato.
Ev-e ed Wall-e vengono trasportati nel reparto manutenzione; quest’ultimo viene messo in una cella accanto ad altri robot difettosi. Dalla sua postazione osserva Ev-e nella sala della diagnostica ma fraintende le operazioni effettuate sulla robottina. Preoccupato si precipita maldestramente in suo soccorso, creando un grande scompiglio tra i robot addetti alla sorveglianza e i robot imperfetti.
Il blackout provocato libera tutti i robot che fuggono, portando in trionfo Wall-e, mentre Ev-e li insegue preoccupata.
Poco dopo i robot addetti alla sicurezza dichiarano ribelle e pericolosa la coppia, che fugge inseguita dalla sorveglianza.
Ev-e porta Wall-e ad una navicella e vuole convincerlo a tornare sulla terra ma l’arrivo del robot spia Gopher interrompe il tentativo. I due si nascondono e scoprono che è stato Gopher a trafugare la piantina: adesso vuole rispedirla sulla terra. Wall-e corre a recuperare la piantina ma rimane intrappolato nella navicella che viene lanciata nello spazio.
Ev-e corre in soccorso di Wall-e. Wall-e tenta di fermare la navicella ma scopre che sta per autodistruggersi, quindi cerca di liberarsi.
La navicelle esplode. Non c’è traccia di Wall-e. Ev-e è triste.
Grazie a un estintore, Wall-e è salvo e, con la piantina in mano, corre incontro a Ev-e: i due sono di nuovo insieme e finalmente riescono a “baciarsi”.
MACROSEQUENZA 7 - OGNUNO SCOPRE CHI E’VERAMENTE
Fluttuando nello spazio, sboccia l’amore tra Wall-e ed Ev-e. Il campo lunghissimo ritrae i due robottini innamorati che volteggiano nello spazio come due corpi luminosi, uno bianco e l'altro blu.
Mary e John, i due umani che si erano incontrati con Wall-e ed Eve, ormai liberi dalle macchine si fermano a guardarli e anche tra loro scocca il colpo di fulmine.
Il Capitano sul ponte di comando continua a studiare la terra mentre le macchine gestiscono la vita sull’astronave (e anche la sua!); in questa fase di apprendimento si entusiasma per la definizione di “danza” che assomiglia, per analogia, a quella di Wall-e ed Ev-e che volteggiano nello spazio.
La piscina viene chiusa, gli umani tornano nelle loro abitazioni, solo Mary e John restano a giocare nell’acqua.
Ev-e raggiunge il Capitano sul ponte di comando e gli consegna la piantina.
Il Capitano vuole saperne di più sul recupero e guarda il materiale raccolto dalla robottina. Stupito non riconosce più la terra, ormai troppo diversa dalle immagini presentate dal manuale. Anche Ev-e rimane colpita:osservando la sua memoria, apprende ciò che Wall-e ha fatto per lei durante la sua inattività.
Il Capitano decide di tornare sulla terra ma Il PC/timone cerca di impedirglielo, poi mostra all’uomo un video top-secret sul vero stato del pianeta. Nonostante venga sconsigliato, il capitano è irremovibile e decide di tornare a “casa”. Entra in scena Gopher che ruba la pianta e la getta nei rifiuti, fortunatamente Wall-e la recupera. I robot dell’astronave si ammutinano rendono inoffensivi Wall-e ed Ev-e, poi rinchiudono il capitano nei suoi alloggi.
Wall-e ed Ev-e stanno per essere espulsi nello spazio come rifiuti, ma vengono salvati dal piccolo M.O.
Wall-e sta male. Nonostante il triste momento Ev-e parte alla riscossa: sulle note del musical “Hello Dolly” chiama alle armi tutti i robot imperfetti liberati da Wall-e. Il Capitano lotta in sala comando con il PC/timone; i robot imperfetti vincono la sicurezza.
L'incisivo campo contro campo tra il comandante e il computer mette in evidenza la lotta per il raggiungimento di obiettivi opposti: il mantenimento dello status quo (computer), libertà d'azione e ritorno sulla terra (capitano). La dissolvenza incrociata lascia apparire sempre più nitidamente il successo dei robot capeggiati da Wall-e e Ev-e.
Il Capitano finalmente riesce ad attivare la direttiva di recupero della piantina.
Scoppia la lotta tra robot e umani: Ev-e e Wall-e cercano di difenderli.
Il montaggio veloce e frenetico esalta lo scontro.
Il Capitano batte definitivamente il PC/timone.
La trionfale musica extradiagetica, "Così parlò Zarathustra" di R. Strauss, tema principale di “2001: Odissea nello spazio”, celebra e rafforza la vittoria del capitano, quindi degli uomini, sulle macchine. Un tributo a cui si aggiunge la citazione del monolito/cilindro verde che aziona la direttiva del ritorno sulla terra e la sua riconolizzazione da parte degli uomini.
MACROSEQUENZA 8 - RITORNO A CASA!
Parte il countdown per tornare sulla terra. Wall-e è privo di sensi ed Ev-e lo soccorre.
L’astronave arriva sulla terra sotto lo sguardo della piattola amica di Wall-e.
Ev-e esce dall’astronave e corre a casa di Wall-e per salvarlo e cerca di aggiustarlo cambiandogli le componenti ormai rovinate, compresa la scheda di memoria, poi tenta di ricaricarlo.
Wall-e si riattiva… ma non riconosce più Ev-e. Wall-e riprende la propria direttiva di robot raccogli rifiuti. Ev-e lo insegue e prova in ogni modo a stimolare la memoria dell'amico. Disperata lo prende per mano, finalmente Wall-e si risveglia e riconosce Ev-e.
Il momento topico tra i due personaggi è sottolineato da uno stacco tematico; per pochi istanti viene inquadrato lo schermo della tv che manda in onda il tema romantico del musical “Hello Dolly”.
Tutti sono ritornati a casa: il Capitano insieme agli umani dell’astronave, Wall-e ed Ev-e con i loro amici robot.
I titoli di coda raccontano, attraverso importanti citazioni pittoriche, la vita di uomini e robot sulla terra.
Leggi la critica di Fabio Ferzetti da Il Messaggero
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