venerdì 25 settembre 2009

MARIE ANTOINETTE


Un film di Sofia Coppola
Soggetto: dal romanzo biografico Marie Antoinette - The Journey di Antonia Fraser
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Fotografia: Lance Acord
Montaggio: Sarah Flack
Scenografia: K.K. Barrett
Costumi: Milena Canonero
Interpreti: Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Rip Torn, Judy Davis, Asia Argento, Marianne Faithfull
Origne: USA/Francia
Anno di edizione: 2006
Durata: 123’

Sinossi
La vita di Maria Antonietta, dal matrimonio con il delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, al tragico destino segnato dall’insorgere della rivoluzione.

ANALISI DEL FILM

1) I titoli di testa scorrono sullo schermo nero

Musica contemporanea, titoli di testa di un colore rosa fucsia: un inizio insolito per un film che racconta la vicenda di un personaggio storico e realmente vissuto nel Settecento.

2) Una cameriera infila una scarpa a Maria Antonietta
Distesa su una dormeuse, Maria Antonietta, lucente di giovinezza, lo sguardo verso la macchina da presa, una montagna di dolcetti rosa al suo fianco, una cameriera in ginocchio che le infila ai piedi le babbucce di seta, pare una top model, e infatti la prima inquadratura dei film di Sofia Coppola si ispira a una celebre immagine di moda anni '70 del sofisticato fotografo Guy Burden. Mentre il brano suonato è “Natural's Not In It" dei Gang Of Four, band funk - rock nata in piena esplosione punk e che ha attraversato tutti gli anni Ottanta con le sue liriche decisamente sinistroidi e di aspra critica sociale all'edonismo e al rampantismo che iniziava a dilagare. L’operazione tentata da Sofia Coppola non è quella di fare un film en travesti, non il racconto di un’epoca ma una sua personale rilettura della vita di Maria Antonietta. Così la prima inquadratura è più vicino al sogno di una ragazzina adolescente, che si immagina principessa e poi regina della corte più sofisticata d’Europa (e questa inquadratura assomiglia, appunto, ad un sogno) che ad un vero e proprio incipit narrativo da film storico.

3) I titoli di testa continuano a scorrere

Tra i vari professionisti che hanno collaborato alla realizzazione del film, al momento, va ricordato che la pellicola della regista statunitense porta sul grande schermo le pagine del bestseller di Antonia Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina. Il libro, che in Italia è uscito negli Oscar Mondadori nel 2004, va ad aggiungere un nuovo capitolo al grande affresco storico che la scrittrice inglese, moglie del drammaturgo premio Nobel Harold Pinter, sta dipingendo con i suoi lavori: dalle biografie di Maria Stuarda e di Cromwell alla storia della polvere da sparo.

4) 1768. Maria Antonietta si sveglia, in voce over la madre annuncia che sua figlia sarà regina di Francia

Una finestra viene aperta, il primo piano di una ragazzina che ancora dorme occupa tutto lo schermo. E’ questa la prima innocente immagine della nostra protagonista, poi in voce over la madre “annuncia” che per cementare l’amicizia con la Francia, sua figlia Maria Antonietta sposerà l’erede al trono di Francia. L’innocenza sparisce ed entra in scena la politica, non quella con la p maiuscola, quella dei grandi avvenimenti storici, ma quella più vicina allo scambio, al baratto. A 14 anni e con un matrimonio combinato Maria Antonietta ha già il destino segnato. Nella realtà le nozze avvennero il 19 aprile 1770 per procura a Vienna e, in forma solenne, a Versailles il 16 maggio.

2) La madre mettte in guardia Maria Antonietta sulle abitudini della corte francese
Il film è iniziato con un commento musicale contemporaneo e nel ruolo della madre troviamo Marianne Faithfull, icona del rock anni Sessanta e musa ispiratrice dei Rolling Stones. Una scelta non casuale dal momento che la Faithfull, non è un attrice professionista.

3) Maria Antonietta parte per la Francia
La giovane principessa parte per la Francia senza familiari al seguito, accompagnata solo da alcune dame di compagnia: la sua solitudine inizia da qui.

4) Il viaggio verso la Francia
Sorridente e allegra Maria Antonietta guarda il ritratto dell’uomo che diventerà suo marito. Il matrimonio combinato non prevede la conoscenza tra i due futuri sposi.

Schermo al nero

5) Ancora il viaggio, gioca a carte

Prima di questa sequenza lo schermo al nero ha segnalato un passaggio temporale, in questo caso breve, ma nel corso del film ne troveremo altri, che indicheranno altri momenti importanti della vita di Maria Antonietta: erede al trono, principessa, regina, madre, traditrice del popolo. Sei grandi capitoli in cui la vita della regina francese scorre tra il lusso e la malignità della corte di Versailles.

6) Al confine tra Austria e Francia, Maria Antonietta viene “consegnata” alla duchessa di Noailles
La giovane principessa arriva al confine e con l’esuberanza della sua età si lancia in un abbraccio che va oltre la rigida etichetta della corte francese e scandalizza la duchessa di Noailles. La sua nuova vita inizia con un classico rito di iniziazione: cambio d’abito e di pettinatura, passaggio di frontiera, trasformazione di statuto sociale (da arciduchessa a moglie dell’erede al trono di Francia), allentamento o rimozione dei legami affettivi. E’ infatti costretta ad abbandonare le dame di compagnia e l’amato cagnolino, niente di straniero deve entrare in Francia, come sottolinea la Noailles.

7) Ancora il viaggio in carrozza

8) Mentre aspetta la futura moglie Luigi XVI scambia dei colpi di spada con gli amici
Mentre gli amici favoleggiano sulla bellezza di Maria Antonietta, il delfino non sembra troppo curioso nei confronti della sua futura sposa.

9) Arriva il resto della famiglia reale, tra di essi il re Luigi XV
All’arrivo Maria Antonietta viene accolta dall’appellativo“l’austriaca”, un’espressione questa che la seguirà per tutta la vita. Così come dovrà imparare a convivere con un marito inetto e titubante, già impacciato di fronte  al suo abbraccio, (riesce solo a sussurrare “un benvenuta Madame”) e allo scetticismo che la circonda già al primo incontro con i nuovi familiari.

10) L’arrivo a Versailles
Maria Antonietta scende dalla carrozza e viene accolta dai nobili della corte di Versailles. Il passaggio tra questa folla agghindata a festa che la scruta e la osserva, è filtrata attraverso gli occhi curiosi della giovane principessa (la macchina da presa alterna delle brevi soggettive ai mezzi primi piani di Antonietta). Così sarà per tutta la prima parte del film, gli spettatori scopriranno gli usi e i costumi dei reali francesi attraverso sguardo della protagonista. Dobbiamo però ricordare fin dalle prime sequenze che Marie Antoinette non è un film "storico", o almeno non nel senso consueto del termine. Il presupposto era quello di restituire ad uno dei personaggi più discussi e negativi della storia, una dignità ed una ambiguità che lasciassero emergere l'umanità. Maria Antonietta è vista - prima che come regina - come un'adolescente piena di entusiasmo, strappata alla famiglia e al suo paese d'origine ancora molto giovane, che si ritrova spaurita a doversi adeguare ad un ambiente diverso e difficile (quello di Versailles) e, dal basso della sua immaturità, alle responsabilità politiche che competono al suo ruolo.

11) Il matrimonio nella cappella della reggia di Versailles
Maria Antonietta entra in chiesa emozionata e felice, ad attenderla all’altare il delfino di Francia, che sembra invece spaventato. In un angolo il vecchio re con il quale Maria Antonietta scambia uno sguardo d’intesa.

12) Il banchetto nuziale
A proposito del film, la regista Sofia Coppol ha detto: “Non era assolutamente mia intenzione girare un film che raccontasse un periodo storico attraverso un'arida sequenza di scene fredde, distanti, senza vita. Era molto importante per me riuscire a raccontare la storia a modo mio. Quando ho girato Lost in traslation, volevo che dopo aver visto il film il pubblico si sentisse come se avesse passato un paio d'ore a Tokyo; allo stesso modo volevo raccontare una storia attraverso la quale lo spettatore provasse sulla sua pelle come doveva essere la vita a Versailles in quel periodo, e che vi si immedesimasse al punto tale da perdersi letteralmente in quel mondo. Conoscevo i soliti luoghi comuni su Maria Antonietta e sul suo stile di vita decadente. Ma non mi ero mai soffermata a riflettere su quanto lei e Luigi XVI fossero giovani. In realtà erano solo degli adolescenti, e a loro venne affidato il compito di guidare la Francia durante un periodo di estrema instabilità politica, e questo mi ha interessato realmente: immaginare questi giovani in quella posizione e poi scavare nelle loro vite, nella loro intimità per tentare di capire cosa devono aver provato crescendo in una situazione tanto estrema”.

13) I due giovani sposi vanno a letto circondati dalla corte. Il prete li benedice. Il re li saluta
La Coppola tira un altro “filo rosa” della sua filmografia e forzando un po’ la realtà degli eventi, approfitta del percorso accidentato del personaggio per raccontare soprattutto dell’amore a quell’età. Insiste moltissimo, per esempio, sul divorzio  tra un’idea meccanica del corpo femminile, coincidente con la procreazione (“Buon lavoro” augurano ai neo-sposi, proprio in questa scena), e un’idea romantica, letteraria e più vicina a noi del corpo innamorato, tanto che da ora in poi una buona parte del film somiglierà ad un dramma coniugale venato di commedia, tra crisi di letto e preoccupazioni genitoriali.

Schermo a nero

14) Il re viene informato che le nozze non sono state consumate

Anche se l’intenzione della regista non era quella di realizzare un film storico, per le location si è servita degli ambienti in cui i personaggi sono realmente vissuti. Il film, infatti, è interamente realizzato a Versailles, che per la prima volta ha concesso ad una troupe cinematografica l’accesso alla reggia, recentemente restaurata.

15) Il primo risveglio di Maria Antonietta. La vestizione al cospetto della corte

Il modo di raccontare Maria Antonietta scelto da Sofia Coppola ha l’andatura del catalogo comportamentale, quasi fosse un trattato di fisionomica alla Le Brun, che lavorò alla corte di Luigi XIV. Questa scena del risveglio (diametralmente opposta a quella che abbiamo visto in apertura del film alla corte di Vienna) trasforma gli spettatori in antropologi, in osservatori di un rituale “aberrante”, lontano nel tempo e che spoglia il personaggio di ogni intimità. Come Maria Antonietta vorremmo dire “Tutto questo è ridicolo”, altrettanto significativa è la riposta della duchessa di Noailles “Tutto questo è Versailles”. Ed è questo mondo che la regista intende raccontare.

16) La colazione di fronte ad alcuni membri della corte

Ancora una volta la regista racconta l'infelicità di adolescenti in situazioni estreme, di giovani donne abbandonate dagli uomini della loro vita e ostaggio di ambienti ostili. Prima le tormentate sorelle Lisbon de Il giardino delle vergini suicide, poi la Charlotte smarrita a Tokyo in Lost In Translation, adesso Maria Antonietta. Sofia Coppola chiude la sua trilogia sulla difficoltà del passaggio all'età adulta con una nuova ricerca d'identità. Ma questa volta, forse per chiudere la serie e congedarsi da un tema che viaggia e cambia con la sua stessa biografia, va alla ricerca di un prototipo o forse di un archetipo, e lo trova, non a caso all’alba della modernità euoropea, nel momento in cui l’oltraggio alla corona, i fermenti rivoluzionari e la riflessione illuminista gettano le basi della società contemporanea.

17) Durante una funzione religiosa ride quando un’anziana donna si addormenta. La duchessa di Noailles si scandalizza
A proposito del personaggio di Maria Antonietta, la regista ha detto: “Per me Maria Antonietta ha gli stessi problemi di una liceale di oggi. Deve affrontare doveri e codici che non comprende. Stenta a farsi nuovi amici, ha un'ossessione per i vestiti, il corpo, l'apparenza. Il mondo pretende troppo e lei si sente inadeguata persino per la vita quotidiana”.

18) A cena l’atteggiamento del re e di madame Du Barry scatena i pettegolezzi
Luigi XV e la sua amante madame Du Barry amoreggiano di fronte alla corte e gli altri li guardano scandalizzati. Questa scena introduce il tema dell’avversione di Maria Antonietta nei confronti della favorita de re, che sarà una delle sottotrame della prima parte del film.

19) Sola nel letto
Insieme all’avversione per madame Du Barry, l’altro elemento narrativo fondamentale nella prima parte del film, è la difficoltà dei due giovani sposi a consumare il matrimonio. Maria Antonietta sola nel letto aspetta il marito e dovrà aspettarlo a lungo.

20) Maria Antonietta passeggia nel giardino di Versailles, alle sue spalle le dame della corte spettegolano

Importante all’interno del film è il disegno acustico di Richard Beggs: quel chiacchiericcio cortigiano tra il pettegolo e il cospirativo assimilato al suono d'ambiente, insinuato dietro o lungo i margini dell'inquadratura, senza nome e neppure volto. Le chiacchere malevole che accolgono la principessa, in questa come in altre situazioni, non hanno quasi mai volto. L'eventuale titolare non è inquadrato, la sua è una voce over, e questo amplifica il senso malevolo, insinuante e ripetitivo del pettegolezzo.

21) La sera aspetta in camera il marito ma lui è stanco e subito si addormenta

22) La caccia e il pic nic


23) La lettera per la madre
La giovane e vivace Maria Antonietta cerca di cambiare il rigido rituale della corte servendo il marito e questo attira le critiche. Critiche non gli vengono risparmiate nemmeno dalla madre che, per bocca dell’ambasciatore Mercy, continua ad assillarla perché al più presto metta al mondo un figlio. In fondo nessuno è interessato alla sua felicità, quello che conta è l’erede, in quanto serve a cementare un contratto politico. 

24) Il marito nuovamente rifiuta le sue avances
La regista continua ad insistere, sulla dimensione soggettiva della protagonista, in questa scena la isola dal contesto della corte di Versailles e la racconta come una ragazzina disperata e sola. Infatti quasi ogni capitolo si chiude su un’inquadratura della sua solitudine femminile. Una solitudine tutta intima più che sociale o politica.

Schermo al nero

25) La sveglia

26) La funzione religiosa

27) Il pranzo

Ancorra il rituale del pranzo (come quello della sveglia, delle passeggiate, della cena) danno l’idea di un mondo ormai cristallizzato in rituali fuori dal tempo. Quello che si racconta nel film è infatti è l'isolamento dal paese reale e dai suoi tumulti, la feroce incoscienza di una coppia di sovrani bambini ignari di ciò che accadeva fuori della loro dorata prigione.

28) L’avversione nei confronti della Du Barry

29) La sera i nobili giocano a carte, Maria Antonietta vorrebbe andare a Parigi

Il modello fotografico scelto dal direttore della fotografia Lance Acord, quello delle fonti di luce naturale, in questa scena vengono utilizzate delle candele, viene direttamente da Barry Lyndon e come nel capolalavoro kubrickiano, regala una grande fascinazione alla scena.
Il direttore della fotografia è una delle figure professionali più importanti del cinema, poiché responsabile dell'estetica del film, ossia dell'impatto visivo delle immagini sullo spettatore. Molti dei capolavori della settima arte, sono frutto di storici sodalizi tra grandi registi e direttori di fotografia, spesso impegnati assieme in più di un film. Ricordiamo oltre a quella Stanley Kubrick e John Alcott, quella tra Orson Welles e Gregg Toland in Quarto Potere.
Secondo il tre volte Premio Oscar Vittorio Storaro, il termine Direttore della fotografia non descrive a pieno il ruolo di questa importante figura. In un'intervista ha dichiarato: "Non mi sono mai sentito a mio agio con la definizione Direttore della Fotografia, preferisco piuttosto Autore della fotografia cinematografica. Autore vale a dire, infatti, libero ingegno creatore, della foto-grafia cioè dello scrivere con la luce".

30) A Vienna la madre detta una lettera. E’ sempre più preoccupata per la situazione di Maria Antonietta

31) Maria Antonietta affacciata alla finestra della reggia

Con una scelta linguistica e sonora assai suggestiva, le parole di Maria Teresa d’Austria (di cui abbiamo visto e ascoltato l’inizio nella scena 30) si concludono ora sullo sguardo disperato e distante di Maria Antonietta. La zoomata che la isola nella vastità della facciata del palazzo, ribadisce ancora una volta il dramma di una ragazzina divisa tra pulsioni contestarie e adeguamento alla routine, tra cinica superficialità e affetti senza forma, costretta a farsi piacere l’amante del “nonno” ma sempre pronta a scappare ad una festa.

32) Maria Antonietta ascolta dei pettegolezzi sulla Du Barry
In questa scena si allude alla vita di Marie-Jeanne Bécu, contessa Du Barry (Vaucouleurs 19 agosto 1746 - Parigi 8 dicembre 1793), la cortigiana francese amante di Luigi XV re di Francia. Grazie alla sua grande influenza sul sovrano costruì a Versailles un temibile intreccio di intrighi. Morì durante il periodo del Terrore seguito alla rivoluzione. Figlia di una donna povera, Anne Bécu, e di padre ignoto, Marie-Jeanne nacque in Lorena e dopo essere stata educata in convento, a quindici anni si trasferì a Parigi, dove, col nome di Jeanne Rancon, lavorò in un negozio. La sua bellezza fu notata dal nobile Jean du Barry (1763), di cui divenne l'amante. L'aristocratico l'aiutò a inserirsi negli ambienti dell'alta società parigina. Ne sposò poi il fratello, il conte Guillaume du Barry. Dopo essere stata cortigiana di Louis François Armand du Plessis, duca di Richelieu, fu notata da re Luigi XV, ebbe un annullamento d'ufficio del matrimonio e fu poi presentata a corte il 2 aprile del 1769. Aveva 23 anni.

33) Nel salone degli specchi Maria Antonietta e alcune dame ignorano madame Du Barry

I sontuosi costumi sono stati creati da Milena Canonero (che per questo film ha vinto il premio Oscar 2007), la grande costumista che ha lavorato per tre dei più celebrati film di Kubrick, Arancia Meccanica, Barry Lyndon e Shining. Sono ricchi e fastosi e sembrano trarre l’ispirazione dalle figure delle opere dei pittori del settecento come Shandy e Gainsborough. Le parrucche bionde e grigio-ferro ricordano quelle realizzate per Barry Lyndon: a volte sono impolverate, altre volte hanno l’aggiunta di pastiches.  Una profusione di pizzi, corpetti aderenti che terminano a punta e gonne sostenute da "Panier".  Ancora più accademiche le centinaia di scarpe con fibbie e gale ideate dal designer Manolo Blahnik, re delle scarpe d’alta moda.

34) Il risveglio

35) La cerimonia religiosa

36) Il pranzo

Nel montaggio delle sequenze 34/35/36 le immagini scorrono a tempo di musica e trasformano questa parte del film in una sorta di videoclip sulla vita monotona e ripetitiva della giovane principessa. La tecnica adotta per unire le diverse immagini fa ricorso allo stacco e prevede l’uso del jump cut, una tecnica che rende evidente allo spettatore l’utilizzo del montaggio.

37) La notte guarda il marito dormire

Maria Antonietta cerca un rifugio dove vivere le proprie emozioni in naturalezza in un mondo dove a dare il buongiorno e la buonanotte ai reali c’è un’orda di gente che si fionda in camera da letto; pressata da sua madre che usa la sua persona per mantenere l’alleanza tra i regni, ogni giorno deve fare i conti con l’assoluto rifiuto del suo sposo ad avere rapporti: è una scoperta lenta e imprevedibile dell’erotismo e della sensualità, in un’ottica, però, non lussuriosa, come quella della contessa Du Barry, l’amante del vecchio re – una conturbante Asia Argento – ma tutta adolescenziale.

38) Ancora si chiede a Maria Antonietta di parlare alla Du Barry

Oltre al quotidiano rituale di vita, Maria Antonietta è assillata anche dal problema della gravidanza e da quello di madame Du Barry. I dignitari della corte e la madre non perdono occasione per ricordare alla delfina il suo ruolo di procreatrice e la delicata questione dei rapporti con la favorita del re. Nel mondo chiuso di Versailles avere buoni rapporti con il sovrano non è una questione secondaria.

39) Maria Antonietta rivolge la parola alla Du Barry
Nel rigido protocollo della corte di Versailles le persone di rango inferiore non potevano rivolgere la parola per prime agli appartenenti a un rango superiore. Forte di questa prerogativa, Maria Antonietta non aveva mai rivolto la parola alla Du Barry, anche a causa delle sue origini molto dubbie. Le due donne si parlarono per la prima volta su espresso ordine del re il 1° gennaio 1772 a Versailles, in occasione dei tradizionali scambi di auguri per il nuovo anno. "C'è molta gente stasera a Versailles", queste le uniche parole rivolte alla donna da Maria Antonietta.

40) La Du Barry e il re

41) Maria Antonietta e il marito

Questa scena è chiaramente in opposizione alla precedente, mentre il re e la Du Barry vivono intensamente e carnalmente la loro passione amorosa, la coppia più giovane dialoga sulla grande passione del delfino per i chiavistelli.

42) Maria Antonietta fa il bagno
Ancora una volta la colonna sonora scandisce profondamente il percorso intimo dei suoi personaggi. Questa volta si è ispirata al New Romantic, non a caso un filone legato al movimento pop degli anni '80 che si rifaceva apertamente agli ideali di stravaganza del XVIII secolo. La scelta New Romantic diventa così particolarmente adatta perché riesce a cogliere l'essenza, l'anima stessa del periodo, quel misto di freschezza, colore e decadenza. Come già sottolineato la scelta della regista è stata quella di raccontare la vicenda di due adolescenti vissuti in un'epoca decadente: mentre loro sprofondano nell'oblio del piacere, la rivoluzione è lì, proprio dietro l'angolo. Inoltre Sofia Coppola ha confessato di essersi ispirata al clima di Lisztomania di Ken Russell. Nella delirante pellicola dei 1975, Franz Liszt, interpretato da Roger Daltrey, è una vera e propria rockstar che beve Coca-Cola, litiga con i giornalisti e l'odiato Wagner.

43) Mentre Maria Antonietta acquista scarpe, ventagli e piume, poi viene informata sulla situazione politica

E’ questo uno dei rari momenti in cui la Storia entra nella vicenda e Maria Antonietta non sembra interessata agli avvenimenti politici, infatti non ascolta per niente l’ambasciatore, il conte Mercy d’Argentau, che prova a farla riflettere sull’argomento. Al momento vive un’esistenza non troppo felice e, come qualsiasi donna moderna, la giovane principessa trova rifugio nello “shopping”. Non va dimenticato che Sofia Coppola racconta principalmente i problemi di identità di Maria Antonietta: “Cosa sarò se Francia e Austria litigano?”, vale a dire se mamma e marito smettono di andare d’accordo. In certe famiglie ci si toglie il saluto, qui si rischia la carneficina.

44) A passaggio nei giardini di Versailles ancora pettegolezzi sulla mancata gravidanza

Le protagoniste dei film di Sofia Coppola sono personaggi vulnerabili, messe sotto scacco dalle appartenenze sociali e familiari. E questo film la dice più lunga di qualsiasi trattato di sociologia. Il simbolo di tutto questo è proprio la reggia di Versailles. Ed è un simbolo senza pari. Perché, in un solo momento, rappresenta la gabbia dorata in cui la famiglia reale si auto-reclude ed il picco di eleganza e sofisticazione di una cultura. Se ci fate caso, allora, troverete nel film non uno, ma due protagonisti: la regina e Versailles. Sofia Coppola è molto attenta a dosare i piani, e fa in modo di bilanciare con esattezza la visibilità della reggia e quella della regina. Per tutto il film è come se i due si sfidassero: si attraggono, si respingono in continuazione. Maria Antonietta lotta, ma alla fine cede alle lusinghe di Versailles – c’è una scena toccante, nella seconda parte del film, in cui è difficile separare la figura della regina da quella della carta da parati della reggia. Ed è proprio qui che comincia la sua fine, quando dopo un lungo errare e perdersi la regina cerca una posizione netta e definitiva nel mondo.

45) La sera i membri della corte parlano ancora di Maria Antonietta
L’inquadratura è fissa, la luce delle candele illumina le tre dame che continuano a spettegolare sulla vita della futura sovrana con i soliti argomenti: la sua freddezza austriaca e la mancanza di seduzione nei confronti del marito.

46) Il delfino parte per la caccia
Maria Antonietta affronta con il marito il tema della gravidanza e questi, prova a rassicurarla con parole di circostanza che non convincono la giovane sposa. Infatti la regista la riprende di spalle, da sola, mentre si incammina nel grande e buio ingresso del palazzo di Versailles.

47) Il re ordina che i due giovani sposi vengano visitati
Dopo le cattiverie finalmente qualcuno sembra preoccuparsi di qualcosa di più concreto: lo stato di salute della coppia.

48) L’incontro con il medico
Le domande poste dal medico non sfiorano i problemi sessuali dell’erede al trono e ironicamente Sofia Coppola inquadra in panoramica il letto.

49) La rappresentazione teatrale
E’ questa una scena importante perché entra nel racconto la duchessa di Polignac, una giovane donna dai modi diametralmente opposti a quelli delle altre nobildonne che circondano Maria Antonietta. E’ allegra, bacia una delle dame di compagnia, ha un amante al seguito e si lancia in sagaci apprezzamenti sui nobili presenti. Da allora in poi diventerà una delle presenze più vicine alla futura regina di Francia. Alla fine della rappresentazione Maria Antonietta applaude entusiasta, anche se il cerimoniale di corte non lo prevede, e questo suscita dapprima sorpresa, poi gli altri nobili la seguono nell’applauso. In un film dalla struttura circolare che si apre e si chiude, quasi, con la stessa inquadratura, con le stesse scene ripetute più volte (i cerimoniali della sveglia, della vestizione, del pranzo), anche questa sequenza del teatro tornerà con ben altri toni alla fine del film.

50) La caccia, le fontane e la scalinata della reggia

51) Affranta getta una lettera della madre

Ancora in voce over le parole della madre sulla vita matrimoniale dei fratelli portano alla disperazione Maria Antonietta. Alla fine dell’inquadratura, un lento zoom porta il volto della protagonista in primo piano e lei guarda in macchina. Guarda verso gli spettatori e sembra quasi chiedere (chiederci) aiuto.

52) Il primo goffo tentativo di approccio del marito

53) La cognata dà alla luce un figlio maschio

54) Maria Antonietta torna nelle sue stanze

Il carrello inquadra in primo piano il volto di Maria Antonietta che, umiliata per la nascita del nipote, torna precipitosamente nel suo appartamento. Durante il tragitto i soliti pettegolezzi e l’accusa di essere sterile, la feriscono enormente. Infine l’arrivo in camera, il pianto lungo e insistito che viene ripreso con la macchina a mano, per sottolineare ancora  una volta la crisi intima a cui è arrivata la vicenda di Maria Antonietta. La sequenza si chiude con la principessa seduta a terra che piange ancora, anche in questo caso la ripresa è stata effettuata con la macchina a mano. Non dimentichiamo che nella realtà passarono sette anni prima che Maria Antonietta riuscisse ad avere un figlio.

55) Rock scarpe, ventagli stoffe, abiti, dolci, champagne, gioielli, dolci, gioco delle carte, fiches, prove di abiti, parrucche
Maria Antonietta adolescente e poi donna e madre, è anche principessa, strumento di contratto politico e regina; è il luogo di un romanzo di formazione e il vessillo di un’epoca di tumulti e contrasti, quando tutto sta per esplodere nella confusione di una rivoluzione che cambierà per sempre la Storia. E così la sua vita diventa esemplare: non però perché la storia la tocca e la calpesta e vi imprime la sua impronta, ma perché finisce per esaltare, rendendola emblematica, la sua condizione individuale. L’epoca, la scenografia e il costume non servono al racconto della storia; servono a smascherare questa piccola donna, questa piccola star di fine Settecento che il Settecento, prima di viverlo lo indossa. La Coppola si comporta più da antropologa e sociologa che da storica; cerca e trova in Maria Antonietta una sintesi della femminilità e un’idea in bilico tra passato e presente, con un piede nella storia e uno nel mito, una paesaggio nell’anima cubista. Come questa sequenza che potremmo definire “Una fantasia spendacciona” sulle note di “I Want Candy” di Bow Wow Wow, dove ogni vestito e ogni scenografia rappresentano una faccia diversa della femminilità e tutti insieme una mostra antologica.

56) La Polignac convince la regina ad andare ad un ballo in maschera
Maria Antonietta vorrebbe andare ad un ballo in maschera a Parigi, ma il rigido cerimoniale prevede un invito ufficiale. La Polignac convince la sovrana ad andare in incognito.

57) Il ballo in maschera a Parigi
Sulle note di “Hong Kong Garden” dei Siouxsie & The Banshees e "Ceremony" dei New Order Maria Antonietta, con marito al seguito, fugge a Parigi per recarsi al ballo in maschera. Una sera di festa in cui la principessa riesce a nascondersi dietro una maschera e ad essere se stessa. Balla e si diverte come una qualsiasi giovane donna. Anche la macchina da presa della regista sembra ballare con la sua protagonista: la segue, racconta il suo perdersi dentro il ballo attraverso le soggettive; la inquadra dall’alto e la confonde tra la folla. La macchina da presa di Sofia Coppola si ferma quando Maria Antonietta incontra il conte Fersen e con un classico campo/controcampo inquadra il loro primo incontro. I due in primo piano si parlano mentre il resto della folla si trasforma in una sfumatura di colore che viene relegata sul fondo dell’inquadratura. La scena si chiude con il primo piano di Fersen, che stupito scopre dai commenti in voce over di aver conosciuto la delfina. L’unico che non sembra divertirsi è Luigi XVI, seguito anche fuori da Versailles dalle chiacchere sui “soliti” problemi coniugali. 

58) Tornati a Versailles scoprono che il re è gravemente ammalato di vaiolo

59) Al re morente non viene data l’estrema unzione fino a quando la Du Barry non se ne andrà

60) La Du Barry se ne va

61) Il re morente chiede della Du Barry ma ormai lei è partita

Pienamente consapevole del dissesto economico e sociale del suo regno e temendone le conseguenze, Luigi XV avrebbe detto, poco tempo prima di morire: Apres moi, le deluge! (Dopo di me, sarà il diluvio!). Per timore di incidenti,i l funerale di Luigi XV avvenne di notte. Tutto questo, per le scelte narrative della regista, ovviamente non è presente nel film.

Schermo al nero

62) Il re è morto. Luigi XVI è il nuovo re
Maria Antonietta e Luigi sembrano due ragazzini spaventati di fronte al grande compito di dover governare un grande stato, lo ammette lo stesso re che con grande umiltà dice: “Buon Dio proteggici, siamo troppo giovani per regnare”.

63) L’incoronazione
Sofia Coppola ricorre di tanto in tanto al tableau vivant con in questa sequenza dell’incoronazione, con il quadro – non l’inquadratura – che si riempie di dettagli in scorcio, secondo la moda pittorica dell’epoca.

64) Il re e la regina vengono accolti dai nobili di stanza che festeggiano la loro incoronazione

65) La festa di compleanno di Maria Antonietta


66) All’alba Maria Antonietta si diverte nei giardini della reggia
In una delle scene più affascinanti, Maria Antonietta e le sue dame di compagnia aspettano di veder sorgere il sole nei giardini della reggia di Versailles. È stata una notte di baldoria per festeggiare il suo diciottesimo compleanno, una notte alcolica e scatenata, dove la regina ha speso una fortuna al gioco dei dadi. Adesso arriva l’alba, e nessuno vuole parlare. I riflessi di luce, il cielo terso, lo specchio d’acqua che avvolge Versailles, tutto è così magico e puro. È la sfumatura più bella del film, il senso di purezza primigenia che si porta dentro Maria Antonietta, e che si riflette nelle immagini del film.

67) Il re parte per la caccia

68) Maria Antonietta si sveglia

Per la prima volta dall’inizio del film vediamo Maria Antonietta che ha dormito sul divano e non nel suo letto. Intorno a lei non c’è traccia del solito rituale mattutino, qualcosa nella sua vita inizia a cambiare.

69) Decide di far piantare delle quercie lungo i viali di Versailles
Se fin ad ora abbiamo visto il ritratto di una Maria Antonietta lontana dal personaggio raccontato nei libri di storia, in questa scena la regista fa un breve accenno ad una delle accuse più ricorrenti verso la regina: lo sperpero di denaro, un elemento questo alla base di ogni racconto su Maria Antonietta. 

70) Vengono aumentate le tasse per aiutare i rivoluzionari americani e per indebolire l’Inghilterra
La storia, con la s maiuscola, entra nel film anche in questa breve scena in cui Luigi XVI discute sugli aiuti da mandare ai rivoluzionari americani. Il re sembra uno scolaretto alle prese con un problema più grande di lui e che non riesce a capire.

71) Maria Antonietta riceve la visita del fratello Giuseppe II

72) Il colloquio tra Giuseppe II e Luigi XVI

Il cognato parla con Luigi e sotto forma di “metafora” affronta praticamente i problemi sessuali di quest’ultimo.

73) Maria Teresa d’Austria legge la lettera con le rassicurazioni del figlio

74) Maria Antonietta e il marito consumano il matrimonio

La regista mostra degli eventi realmente accaduti solo quello che serve a raccontare la donna che sta dietro la regina. La cronologia degli eventi sfuma quasi subito, e l’imperio delle date cede sotto l’urto dell’altra storia. Infatti i sette anni che trascorrono nella realtà tra le nozze di Maria Antonietta con il Delfino di Francia e la nascita della loro prima figlia non hanno alcun peso specifico; allo stesso modo la regista sorvola sulla nascita degli altri figli, nel film vedremo solo il funerale del terzo.

75) Maria Antonietta partorisce davanti alla corte, nasce una figlia

76) Maria Antonietta coccola la figlia che si chiama Maria Teresa


77) Il re le regala un piccolo rifugio, le petit Petit Trianon
Il bisogno di dimenticare il peso delle responsabilità, il tentativo di liberarsi dall'etichetta e dai manierismi che imprigionavano la vita di corte portano Luigi XVI a regalare alla moglie, la nuova residenza del Petit Trianon.

78) Maria Antonietta ascolta la musica con un gruppo di amici
Sono il gruppo dei Phoenix i menestrelli che allietano la regina nel salotto del Petit Trianon.

79) La vita agreste
Con la nascita della figlia, finalmente la regina ha trovato il modo di allontanarsi dalla corte e ora vive una vita semplice in compagnia della figlioletta.

80) Le amiche vanno a trovarla nel suo piccolo villaggio
Il desiderio di una vita senza regole è sintetizzata dalla lettura del brano di Rousseau. Il mito del buon selvaggio è arrivato fino a corte e la regina sembra averne fatto tesoro.

81) Ancora immagini della regina con le amiche

82) Maria Antonietta gioca con la figlia e coglie i fiori

83) Lo sconcerto della corte

Il comportamento della regina suscita la disapprovazione dei nobili.

84) La regina viene informata delle proteste dei nobili

85) A teatro la regina si esibisce cantando

Tra le grandi passioni di Maria Antonietta vi fu anche la musica: vera e propria “impresaria” dell’attività musicale di Versailles, la regina si impegnò spesso in prima persona per favorire grandi musicisti come Gretry e Gluck, interpretando perfino i ruoli principali di alcuni melodrammi sul palcoscenico del teatrino di corte. Appassionata anche di prosa, fu tra le più accese sostenitrici di quel Beaumarchais, autore del rivoluzionario Barbiere di Siviglia, che tanti problemi le creò durante la Rivoluzione.

86) Luigi XVI la invita a tornare a palazzo per un ballo

87) Il re le presenta i militari che hanno vinto in America. Ritrova il conte Fersen

88) A cena. La regina e il conte Fersen si scambiano complici sguardi

89) Fersen e la regina diventano amanti

Continuano i cambiamenti nella vita della regina, dopo la nascita della figlia e la vita al Trianon, ora è il momento dell’amore. Se i rapporti con il marito sono basati sull’affetto, quelli con il conte Fersen nascono nel segno della passione. Maliziosamente la regista decide di inquadrarla coperta solo da un ventaglio e con le calze auto-reggenti. Maria Antonietta non è più la ragazzina che subiva umiliazioni, ora è una donna che può scegliersi anche un amante. La passione per il conte Fersen scorre sulle note del brano “What Ever Happened” degli Strokes.

90) A pranzo con gli amici

91) Con il conte Fersen

92) Passeggia nel parco e poi torna a Versailles

Partito il conte, Maria Antonietta si trascina stancamente nel parco e poi torna a Versailles. La breve parentesi di serenità sembra finita.

93) La partita a carte
La sera mentre il marito gioca a carte, Maria Antonietta si annoia. Per distrarsi vorrebbe andare a Parigi all’opera ma Luigi XVI si rifiuta di accompagnarla.

94) Maria Antonietta pensa a Fersen
Come tutte le persone innamorate non le resta che pensare all’amante lontano e se lo immagina romanticamente in battaglia: impavido e senza paura.

95) Maria Antonietta rientra nelle sue stanze
Torna l’uso del jump cut in questa scena della regina innamorata e sola nelle sue stanze.

96) I problemi politici

Ancora la storia entra nel film con i tumulti popolari per la mancanza di cibo. Il re viene informato che la guerra per aiutare i rivoluzionari americani costa molti soldi. Seguendo il consiglio sbagliato il re decide di proseguirla.

97) Il popolo in tumulto
Sulle immagini di Versailles entra in voce over il rumore della folla in tumulto. Per raccontare l’inizio della rivolta popolare, ritorna la scelta sonora utilizzata nella prima parte del film, i pettegolezzi sulla regina raccontati con il suono fuori campo. Ai rivoltosi non viene concessa neppure un’immagine, di loro si sente solo il rumore ma viene visualizzata la loro idea della regina, quando sussurra la celebre frase delle brioches. Si torna allora, con un solo primo piano, a quel modo di raffigurare la sovrana, che da sempre l’accompagna: una sgualdrina, affamatrice del popolo.

98) Maria Antonietta si difende
Le amiche finiscono di leggere sul giornale la frase: "Il popolo non ha il pane? Che mangi le brioche", l’immortale sentenza che ha fatto conoscere ai posteri Maria Antonietta. La regina non sembra aver mai detto niente di simile, ma questo è quello che tutti ricordano.

99) La situazione politica e la morte della madre

Lentamente l’isolamento dal mondo reale nel quale fino ad ora è vissuta Maria Antonietta si va lentamente squarciando, anche se la sovrana non sembra capire la tragicità degli eventi che tra poco la travolgeranno. Il primo sedimento luttuoso è comunque l’annuncio della morte della madre.

100) Giuseppe II veglia il cadavere della madre

101) Maria Antonietta affacciata alle finestre della reggia

Con una simmetria già presente nelle seq. 30 e 31, la voce di Maria Antonietta che legge la lettera scritta al fratello, iniziata nella sequenza precedente, termina ora. Notiamo però una differenza importante, nella seq. 31 una zoommata isolava la regina nella vastità del palazzo ora la macchina fissa la inquadrata in totale: anche lei è parte integrante di quel palazzo.

Scermo al nero

102) Nasce un altro figlio, è un maschio

Finalmente nasce l’erede al trono.

103) Una pittrice fa il ritratto della regina e dei figli

104) Il ritratto della regina

Sul ritratto della regina, frasi che la accusano di essere un’affamatrice del popolo. Bastano poche parole a Sofia Coppola per raccontare l’odio del popolo francese verso la sovrana.

105) La rappresentazione a teatro
Suona come un sinistro campanello d’allarme, il vuoto che la circonda quando nessuno dei nobili si unisce al suo applauso. Se all’inizio del film la sua giovanile esuberanza era riuscita ad imporsi sulla corte, come abbiamo visto nella seq. 49, ora la regina è rimasta sola e nessuno la segue.

106) I quadri e la morte dei figli
I quadri appesi e tolti raccontano la morte della piccola Maria Sofia nata il 9 luglio 1786 e morta il 19 giugno 1787, ad appena un anno di età. I dipinti mostrati ricordano quelli eseguiti da Elisabeth Vigée-Lebrun, pittrice molto popolare tra i nobili dell’epoca; in questo caso la citazione ricorda il suo  Marie-Antoinette et ses enfants del 1787.

107) Il funerale del figlio
Continuano i lutti muore anche Luigi Giuseppe, l’erede al trono, nato il 22 ottobre 1781 e morto a soli otto anni, il 3 giugno 1789. Questa parte del film iniziata con la sua nascita si chiude ora con la sua morte: simbolicamente la dinastia francese appare senza futuro.

Schermo al nero


108) Maria Antonietta si aggira disperata e vestita di nero nei corridoi e nel giardino di Versailles
Il carrello che inquadra la regina mentre si aggira nei corridoi di Versailles, restituisce l’immagine di una donna sola e disperata, intorno a lei non troviamo più i membri della corte o gli altri nobili presenti a Versailles.

109) Giunge la notizia che la folla ha assaltato la Bastiglia

110) L’invito a fuggire

La situazione appare ora molto grave e nel tentativo di alleggerire la tensione viene allontanata la duchessa di Polignac, che gode di una pessima reputazione e con lei se ne vanno anche gli altri principi. Il re e Maria Antonietta decidono di rimanere a Versailles.

111) La Polignac e gli altri se ne vanno
La regina saluta le dame della corte, “Addio” sussurra una di loro, un saluto che suona già come un distacco definitivo. Maria Antonietta rimane sola nell’inquadratura, poi il carrello che si allontana da lei e la isola nell’ambiente, la fa sembrare ancora più vulnerabile.

Schermo al nero

112) Il re è a caccia, viene richiamato perché la folla è in tumulto e sta arrivando a Versailles

113) Al re viene consigliato di lasciare Versailles ma lui rifiuta

114) Di notte nella reggia si sente il rumore della folla

115) La folla è arrivata sotto la reggia di Versailles. La regina si affaccia al balcone

Il popolo entra in scena sono alla fine del film come una massa indistinta e la regina si affaccia al balcone. Appare clamoroso quel silenzio abissale in cui la regina ammutolisce l'urlo della folla per un secondo, uno soltanto; qui la regista la rende presaga, se non proprio consapevole, dell'implosione del proprio mondo. In un attimo, tutto il personaggio e il suo ruolo rispetto alla storia minuscola e alla storia maiuscola compare nella su tragicità. E giusto un attimo prima che l'urlo dei rivoltosi riprenda in tutta la sua veemenza.

116) La cena
E’ l’ultima volta che vediamo i reali compiere uno dei tanti rituali che il film ci ha raccontato, ma questo è il più drammatico.

117) La famiglia reale esce dal palazzo

118) In carrozza

Maria Antonietta se ne va così come era arrivata a bordo di una carrozza conscia del suo triste destino, come lei stessa ammette: “Dico addio per sempre” risponde, infatti, al marito.

119) La sua stanza devastata
La regista omette il vero finale della storia: la lunga prigionia e la ghigliottina. Il ritratto di Maria Antonietta è già completo. Quando la realtà è arrivata nella reggia, portata dal peso di un sasso che è penetrato nel palazzo – con un’immagine identica alla scena della finestra frantumata nel finale di The dreamers di Bertolucci – il personaggio si è vestito e spogliato abbastanza. E così intelligentemente e coerentemente, l’ultima inquadratura posa lo sguardo sulla profanazione della scenografia. Che è un po’ come guardare dentro la testa e il cuore di Maria Antonietta.

Sofia Coppola, cenni biografici
Sofia Coppola nasce a New York nel 1971, attrice e regista, ha respirato 'aria di cinema' fin da piccola, sotto l'ala protettiva del famoso padre Francis Ford. Ha iniziato come attrice apparendo, quasi neonata, nei primi due episodi della saga de Il padrino. Nel terzo capitolo della serie (1990) ha interpretato il ruolo di Maria Corleone. Fra le altre sue interpretazioni sono da ricordare quelle in Cotton Club (1984) e Star Wars: episodio I - La minaccia del fantasma (1999). Ha lavorato anche come costumista e come produttrice. Da autrice e regista ha esordito nel 1998 con il corto Lick the Star. Il giardino delle vergini suicide è il suo esordio alla regia di lungometraggi cinematografici. Nel 2003, grazie alla realizzazione di Lost in Translation, da lei scritto, diretto e prodotto ha ricevuto l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale (era stata candidata anche per il miglior film e la miglior regia). Una curiosità: è la terza donna ad essere stata candidata all'Academy Award come miglior regista, ma è la prima americana poiché le altre due sono Jane Campion (neozelandese) e l'italiana Lina Wertmüller.

UNITA’ DIDATTICHE


1) Inizio del film
Come viene presentata Maria Antonietta durante i titoli di testa
In quale anno e in quale paese inizia la storia di Maria Antonietta
Chi deve sposare Maria Antonietta
Cosa raccomanda la madre a Maria Antonietta, prima della partenza

2) Arrivo in Francia
Cosa succede a Maria Antonietta quando arriva al confine con la Francia
Qual è l’appellativo che accoglie Maria Antonietta al suo arrivo in Francia
Come vengono definite le inquadrature che si alternano quando Maria Antonietta scende dalla carrozza nel cortile della reggia
Maria Antonietta si sveglia e intorno a lei trova molte dame, descrivi questa scena.
Maria Antonietta passeggia nel giardino di Versailles, alle sue spalle le dame della corte spettegolano, come si chiama questo modo di unire le immagini al sonoro

3) La vita di corte
Cosa rimprovera la madre a Maria Antonietta e come la regista lo racconta
La nascita del nipote, come la regista racconta la tristezza di Maria Antonietta
La fantasia spendacciona, descrivi questa scena
Come viene raccontato il ballo in maschera a Parigi

4) La vita da regina
Descrivi la scena dell’incoronazione
Perché Maria Antonietta va a vivere al Petit Trianon
La vita al Petit Trianon, quale filosofo viene letto da Maria Antonietta
Che tipo di montaggio utilizza la regista quando Maria Antonietta pensa all’amante lontano

5) La rivoluzione
Quali sono i problemi politici della Francia
Come il popolo considera la regina e come lei si difende
Cosa succede al termine della rapprsentazione teatrale
Il popolo arriva sotto la reggia e la regina si affaccia al balcone, descrivi questa scena
Perché nell’ultima inquadratura la regista mostra il salone devastato

6) Scrivi una  recensione del film

Torna a schede scuola superiore

Nessun commento:

Posta un commento