mercoledì 23 settembre 2009

LEGGI LA CRITICA DI WALTER VELTRONI

Con questo film i vostri occhi vi porteranno in un tempo abbastanza lontano. Trent’anni fa, più o meno, ma la dimensione narrativa quella no, non appare lontana. Infatti A ciascuno il suo è un film importante nella storia di quel «pezzo» di cinema italiano che passò sotto la definizione di «film denuncia». Ugo Pirro ed Elio Petri hanno firmato molti di quei film, pellicole immerse nella realtà di un paese pieno di misteri, trame, innocenti morti ammazzati e colpevoli pieni di potere. Questo paradosso produsse, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, un autentico «genere », di cui Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto fu forse l’episodio di maggiore successo. Film profetico, perché molti degli oscuri disegni che esso denunciava poi si sono rivelati tragicamente veri. Ma di tutti quei film, A ciascuno il suo è uno dei più belli. Ha un filone travolgente e degli attori splendidi. La declinazione dei nomi richiederebbe che ci si alzasse in piedi: Gian Maria Volonté, Irene Papas, Salvo Randone, Gabriele Ferzetti, Mario Scaccia, Luigi Pistilli. Grande storia, ispirata da uno dei migliori romanzi di Leonardo Sciascia. La scrittura di Ugo Pirro e la regia di Elio Petri hanno una caratteristica comune, che si rintraccia nei loro film: una grande energia, un grande coraggio civile, una grande onestà narrativa.
Walter Veltroni, Certi piccoli amori. Dizionario sentimentale di film, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 198

Nessun commento:

Posta un commento