Un film di Jason Reitman
Soggetto e sceneggiatura: Diablo Cody
Fotografia: Eric Steelberg
Musiche: Matteo Messina, Kimya Dawson
Montaggio: Dana E. Glauberman
Scenografia: Steve Saklad
Costumi: Monique Prudhomme
Interpreti: Ellen Page (Juno MacGuff), Michael Cera (Paulie Bleeker), Jennifer Garner (Vanessa Loring), Jason Bateman (Mark Loring), Olivia Thirlby (Leah), J.K. Simmons (Mac MacGuff), Allison Janney (Bren).
Effetti: Brandon Flyte, John Sleep
Produzione: Fox Searchlight Pictures
Soggetto e sceneggiatura: Diablo Cody
Fotografia: Eric Steelberg
Musiche: Matteo Messina, Kimya Dawson
Montaggio: Dana E. Glauberman
Scenografia: Steve Saklad
Costumi: Monique Prudhomme
Interpreti: Ellen Page (Juno MacGuff), Michael Cera (Paulie Bleeker), Jennifer Garner (Vanessa Loring), Jason Bateman (Mark Loring), Olivia Thirlby (Leah), J.K. Simmons (Mac MacGuff), Allison Janney (Bren).
Effetti: Brandon Flyte, John Sleep
Produzione: Fox Searchlight Pictures
Anno di edizione: 2008
Durata: 92’
Sinossi
L'adolescente Juno MacGuff è rimasta incinta del suo amico e compagno di scuola Paulie Bleeker. Supportata dai suoi comprensivi genitori e dalla sua amica del cuore, Juno prende in considerazione la possibilità di donare il nascituro a Vanessa e Mark Loring, una coppia che non può avere figli. I mesi di gravidanza segneranno il cammino di Juno e Paulie verso l'età adulta e nello stesso tempo faranno emergere delle crepe nell'apparentemente idilliaco matrimonio di Vanessa e Mark.
ANALISI DEL FILM
Autunno
Prologo
Immaginiamo gli adolescenti americani raccontati in tanti film: bullismo, dipendenze, sesso facile, rapine, stragi nei college, suicidi. Da Solondoz a Clark alla Hardwick di Thirteen, senza dimenticare Van Sant, l’immagine che danno i loro film dei giovani americani è inquietante. E’ vero che il cinema imbastisce racconti che registrano una realtà effettiva, certamente andando a pescare nello straordinario più che nell’ordinario, ma la sensazione è che l’ordinario sia spesso terribile. Così si rimane sorpresi di fronte ad un film come Juno dove manca il dramma, la variazione del tema sul fallimento dei rapporti generazionali, l’horror vacui della noia. Non che manchino le commedie con al centro i giovanissimi. Ma da vent’anni a questa parte si chiamano teenmovie o roba simile all’American Pie Style, farse per brufolosi amanti di popcorn e bassa comicità. Juno invece sorprende e gran parte del merito va alla scenegggiatura di Diablo Cody. Al secolo Brook Busey-Hunt, trentenne laureata e middle class che con questo pseudonimo ha conquistato l'America e persino un Oscar come migliore sceneggiatrice. La Diablo, che si definisce una “antropologa del sesso, una Margaret Mead, ma nuda”, è stata, per un anno, spogliarellista, telefonista erotica e commessa in un sexy shop. Nonché autrice di un blog piccante (nome eloquente: The Pussy Ranch) scoperto casualmente dal produttore del film mentre navigava su Internet. Colpito dal suo stile umoristico ha deciso di chiamare la Cody e le ha proposto di scrivere la sceneggiatura del film. Così è nato il duetto irresistibile con il regista Jason Reitman, figlio d'arte che ha esordito con l'ironico e dissacrante Thank you for smoking.
I titoli di testa
L’attrice Ellen Page è stata ripresa dal vivo e successivamente trasformata in disegno animato sullo sfondo mosso dal rotoscope, una tecnica che permette di ottenere un movimento animato a partire da un filmato reale. Mentre scorrono i titoli di testa Juno cammina sempre, va diritta per la sua strada come farà poi per tutto il film. La musica empatica che accompagna le immagini è "All I Want Is You" eseguita da Barry Louise Polisar, noto negli States in quanto autore di musiche per bambini e di parecchi children books.
1) Il test
Juno - scandito da allegre cartoline che ci informano delle stagioni che attraversano la gravidanza e l’anno scolastico della protagonista - inizia come Il favoloso mondo di Amelie e finisce come la vita. In mezzo, i nove mesi di questa adolescente colorata e sfrontata che tenta di vivere a modo a suo, grazie anche (e, a volte, malgrado) l’umanità variopinta, che la circonda, all’evento misterioso che si verifica in lei. In questa prima itinerante scena — che è a metà tra un cartone animato e una commedia dell’assurdo — i colori, i dialoghi e perfino le inquadrature sono tra il fantastico e l’onirico; Juno tiene testa al massiccio commesso che le vende i test di gravidanza (ripetuti tre volte, non sia mai) e scopre di essere incinta. Il risultato non è affatto piacevole, la passeggiata autunnale continua con i colori che si fanno più cupi mentre Juno camminando passa in mezzo alla squadra del college che si sta allenando. Questa sarà la prima di una delle sue tante camminate controcorrente. Per tutto il film la protagonista guiderà gli spettatori, anche, in voce over attraverso i momenti salienti della sua storia personale.
2) La telefonata a Leah e la poltrona spostata
Incisivi e ben costruiti i dialoghi rappresentano l’anima del film, non solo per lo slang giovanile di cui si servono, ma soprattutto per il contenuto mai scontato e banale, come in questo scambio di battute tra le due amiche.
3) Informa Bleeker della gravidanza
Bleeker viene presentato in dettaglio mentre si veste, si prepara la colazione poi quando esce di casa ne scopriamo l’ingenuo candore. Scoperta la gravidanza non sa che ripetere “Di chi è stata l’idea”. Juno è decisa e anticonformista anche nel vestire mentre Bleeker è imbranato e “conformista”, si veste con la stessa tenuta sportiva degli altri ragazzi del college e come loro si allena a corrrere. Però scome scopriremo in seguito Bleeker non finge di essere un altro, non vende un’immagine finta di sé per spiccare nel gruppo. Esce dall’anonimato perché mette incinta Juno. Nel film anche gli oggetti hanno un’incisività semantica molto forte, basti pensare alla poltrona che Juno sposta fino al cortile di Bleeker, un vero e proprio trasloco per parlare al ragazzo dalla stessa poltrona in cui tutto è cominciato, o alla pipa spenta che tiene in bocca come segno della propria originalità
4) A scuola
Diversi da Bleeker sono i ragazzi come Steve Randazzo il bello della scuola di cui Juno non ha assolutamente stima. Un breve montaggio realizzato in stop motion, racconta visivamente le ragazze che piacciono ai quelli come lui mentre la voce over della protagonista ci guida attraverso le immagini.
5) La famiglia di Juno
Juno telefona a “Donne ora” e chiede un appuntamento per abortire. Con il suo linguaggio caustico la giovane ironizza sulle domande (gli viene chiesto se è sessualmente attiva), sulla lezione di sessuologia (la banana con il preservativo) e la prima volta sulla poltrona con Bleeker. Poi viene presentata la famiglia della protagonista con una breve sequenza che dal passato arriva fino al presente. Il padre e Bren (la matrigna) sono raccontati attraverso una serie di immagini che descrivono il loro lavoro: lui è un ex militare, ora specialista in impianti di riscaldamento e aria condizionata, lei una manicure con la passione per i cani. Il ricordo della madre - che ha abbandonato Juno quando aveva cinque anni – è affidato ad un serie di foto. L’immagine fissa, i volti ripresi solo nel dettaglio della bocca e le parole della ragazza (il cactus spedito ogni anno) fanno pensare ad un ricordo lontano ma che provoca ancora rancore nella protagonista. Il linguaggio del film non consiste solo nello slang giovanile capace di aggiornarsi e reinventarsi ogni giorno, ma anche nel codice comunicativo ludico proprio del nucleo familiare di Juno.
6) Donne Ora
Juno decide di abortire ma davanti al centro di aiuto trova una sua compagna di scuola che al grido di “Tutti i bambini vogliono venire al mondo” cerca di dissuaderla, ricordandole che il suo bambino potrebbe avere già le unghie. All’interno del centro domina lo squallore: la luce verdastra, la ragazza della reception che ripete come una cantilena frasi scontate e squallide, le altre donne in attesa, scoraggiano Juno. Il rumore delle unghie sbattute ovunque si trasforma in colonna sonora e fa fuggire la protagonista.
7) Juno dice all’amica Leah che ha deciso di tenersi il bambino, poi lo darà in adozione
Considerato il dibattito a cui ha dato origine negli Stati Uniti e la strumentalizzazione di molti, una premessa è d’obbligo: Juno non è un film contro l’aborto e chi ne ha fatto una lettura pro-life probabilmente non lo ha capito. La scelta di Juno non è una presa di coscienza, una decisione motivata dall’etica: fugge dalla clinica dove avrebbe dovuto abortire perché puzza di “dentista”, perché l’idea che il suo bambino abbia le unghie la ossessiona (sarà perché la matrigna è manicure?) più del fatto che il bambino abbia un cuore. Non è un film contro l’aborto, al contrario, è una rivendicazione femminista della proprietà del proprio corpo, un inno alla libertà di scelta.
8) La scelta della famigli adottiva
Da un’anticonformista come Juno ci si aspetterebbe una diversa scelta di genitori adottivi, magari una coppia di lesbiche e invece la normalità e l’ordine che la ragazza sembra respingere nella sua vita diventano i punti di forza della famiglia adottiva: non genitori perbene (“perversi”), non con altri figli (“egoisti”), ma belli, ricchi e normali, come Vanessa e Mark (“belli anche in bianco e nero”).
9) Alla iperprotettiva mamma di Bleeker non piace Juno
10) Juno lo dice ai genitori
Juno dopo l’abbandono della madre è stata cresciuta dal padre, affettuoso e di fermi principi, e poi dalla matrigna: anche una famiglia monoparentale o ricostruita dopo una separazione può essere “normale” e meravigliosa. La famiglia di Juno è bellissima, non televisiva, incredibile per la sua normalità e per la serenità con cui vive: il padre è un uomo semplice e solido e la matrigna Bren accetta con assolutà semplicità la gravidanza della figliastra. Infatti dopo un primo momento di stupore - “pensavo fossi il tipo di ragazza che si ferma in tempo”, dice il padre – la situazione non degenera nel consueto conflitto con i genitori (altra novità rispetto alle scontate drammaturgie contemporanne). Interessante è anche la risposta di Juno: “non so che tipo di ragazza sono”, frase che dice sia al padre che a Mark, una frase candida e per niente banale ma che rende in pieno la complessità dell’essere adolescenti.
11) Il padre accompagna la figli a conoscere i genitori adottivi
La casa che Reitman ha scelto per la coppia formata da Mark e Vanessa Loring, si trova all’interno di un complesso residenziale nell’elegante quartiere di Glacial Valley Estates, che Reitman ha ripreso attraverso una serie di inquadrature fatte dall’automobile di case tutte simili tra loro.
12) Vanessa e Mark Loring
Vanessa è antitetica rispetto a Juno: alta, ricca, raffinata e maniaca dell’ordine. Mark è più simpatico della moglie e assomiglia pericolosamente alla ragazza. Entrambi condividono la stessa passione per la musica, che al momento Mark ha relegato in soffitta. Ancora una volta con il suo spregiudicato linguaggio Juno non mostra amore né dolore nei confronti del bambino che lei stessa chiama “fagiolo”; non c’è disperazione, non ci sono dubbi logoranti, per lei il problema della gravidanza è risolto quando conosce Mark e Vanessa.
Schermo al nero
Inverno
13) Bleeker si allena
Il dialogo tra i due sorprende molto per quanto riguarda l’educazione sessuale (anzi l’assenza della stessa): l’immagine di donna incinta e di gravidanza è legata alle madri e alle professoresse, dunque alle donne adulte … come se le adolescenti non potessero procreare. I due hanno un’idea del sesso che difetta di informazioni ed è alquanto ingenua: “i boxer sono meglio degli slip perché aumentano la produzione di spermatozoi”, ammette candidamente l’amico di Bleeker.
14) Bleeker invita Juno al cinema ma lei non può andare perché deve fare l’ecografia
Il linguaggio è uno degli elementi di maggior comicità della sceneggiatura di Diablo Cody laddove dà forma ad immagini ricche di colore (Juno come mamma orsa, il bambino-gamberetto, il fagiolo), ma allo stesso tempo evolve nel corso del film. La vena punk-blogger della sceneggiatrice è all’inizio più marcata, frenetica, poi si semplifica: l’alterazione del linguaggio nelle prime scene è quasi prepotente, mentre con il procedere del film la comunicazione, pur mantenendo uno slang adolescenziale, diventa più lineare.
15) Ecografia
L’infermiera che fa l’ecografia commenta le decisioni di Juno con fare supponente e questo suscita lo sdegno di Bren che la invita ad “imparare un nuovo mestiere”. Infatti ogni commento alle scelte di Juno, sia questo dell’infermiera come quello della militante antiabortista, sono sgradevoli e superflui. Un’altra novità nella definizione dei personaggi è rappresentato dal rapporto tra Bren e Juno. La “matrigna” è severa ma affettuosa non ha un rapporto conflittuale con la “figliastra” e non è dipinta come una “strega malvagia”.
16) Va a trovare Mark e Vanessa
Juno è un film di sceneggiatura, poco interessato all’aspetto formale della regia, che si adatta, tra primi piani, campi lunghi e nessuna sorpresa di montaggio, alle esigenze narrative. Il valore aggiunto, sul piano visivo, è dato invece dall’ambientazione, dall’inverno bianco del Minnesota, durante il quale tutto ciò che passa lascia il segno sulla superficie innevata: i ragazzi che si allenano, il furgone che con cui la protagonista fa visita a Mark e Vanessa. Bianca è anche la casa dei genitori adottivi, dove Juno lascerà un nuovo, definitivo e incancellabile segno. Mark osserva l’ecografia della “futura progenie” poi la sua attenzione è catturata da una canzone. Nasce così l’intesa tra l'adolescente e il trentenne nel comune interesse per la musica: al brano "Superstar" dei Carpenters riletta dai Sonic Youth, Juno oppone il punk rock degli Stooges (tra i componenti del gruppo riconosciamo Iggy Pop, in anni recenti attore e autore dellle colonne sonore di alcuni film di Jim Jarmush), di Patti Smith e l’Heavy Metal dei Ronnie’s. Un’altra passione che condividono è quella per il cinema Horror/Splatter: a Suspiria di Dario Argento tanto amato dalla ragazza, risponde Mark con The Wizard of Gore di Herschell Gordon Lewis. Il “gioco” semantico su Wizard ci ricorda che anche Bleeker chiama Juno Maghetta. Lo scambio di battute tra i due continua a proposito del nome da dare al bambino e qui Juno raccontando l’origine del suo (il padre con la passione per la mitologia ha voluto chiamarla Giunone) si lascia andare ad una delle battute più divertenti del film: “Giunone era bellissima e cattivissima come Diane Ross”. L’arrivo di Vanessa interrompe la loro conversazione e Mark frettolosamente spegne il videoregistratore. In questa scena Vanessa Loring rappresenta l’apoteosi del consumismo post-femminista, una donna che si è realizzata nel lavoro e che misura il suo successo dai beni che può acquistare tra cui c’è anche –perché no – un figlio.
17) Juno torna a casa
18) Juno va da Bleeker
Il teenager Bleeker custodisce ancora tracce della propria infanzia, candido nel suo spaurito silenzio e con una madre iperprotettiva, come potrebbe essere padre? L’esperienza del sesso con Juno è quasi un gioco alla scoperta del corpo e di nuove sensazioni, un’iniziazione condivisa tra due amici. Lui già perso in un amore naïf, lei che al momento sembra nutrire solo affetto e amicizia, tanto che invita Bleeker ad intrecciare una storia con Katrina De Voort.
19) Mark e Vanessa preparano la camera del bambino
Vanessa chiede consiglio - ad un disinteressato Mark - sul colore scelto per dipingere la stanza del figlio. Poi lo invita a leggere un libro sulla paternità e individua la parete su cui appendere la prima foto di famiglia, ma non ottiene risposte dal marito. Con sottile ironia il regista sottolinea la sostanziale diversità tra i due anche negli abiti che indossano. Quella che per Mark è stata un divisa, un segno di appartenenza, la t-shirt degli Alice in Chains, per la moglie è solo una maglietta per imbiancare. Gli Alice in Chains sono un gruppo musicale rock statunitense, creatosi a Seattle nel 1987. Sono, insieme a Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, una delle band di maggior successo dalla scena grunge americana. Tuttavia, a differenza di altri gruppi simili, la musica degli Alice in Chains è più ispirata all'heavy metal che al punk rock o al rock psichedelico; ciò che li unisce al movimento grunge sono le loro origini, Seattle, e i temi introspettivi (e spesso delicati) dei loro testi.
20) Juno incontra Vanessa al centro commerciale
Schermo al nero
Primavera
21) Brenda allarga i pantaloni di Juno
22) Juno a scuola cammina controcorrente
Mentre Juno attraversa la mensa e le aule del Dancing Elk High, la macchina da presa la segue da vicino creando una sensazione di claustrofobia, soprattutto mano a mano che la sua gravidanza procede.
23) Juno telefona a Mark
24) Alla mensaJuno scopre che Bleeker andrà al ballo della scuola con la Katrina De Voort.
25) Chiede spiegazioni a BleekerJuno si arrabbia quando Bleeker le conferma che andrà alla festa con la De Voort, poi si allontana.
26) Juno da Mark Prenderlo
Juno si apre fin dai titoli di testa nel segno del cartone animato e continua con un temperamento da fumetto underground, simile a quello (la Yuki superfertile) che Mark regala alla ragazzina in questa scena. Anche Juno porta un dono al futuro papà: un cd con la musica di Mott The Hoople e i due iniziano teneramente a ballare sulle note di questa musica anni ‘80. Mark confessa che sta per lasciare Vanessa, perché non è pronto ad essere padre (al contrario Juno ha avuto la maturità di riconoscerlo fin dall’inizio). Juno corre via sconvolta.
27) Juno se ne va piangendo
L’unico avvenimento che mette davvero in crisi Juno è la rottura tra Mark e Vanessa, l’infrangersi della coppia parentale perfetta.
28) Bleeker suona la chitarra
29) Juno scrive un biglietto
30) Juno lascia un messaggio davanti alla porta della casa di Vanessa
31) Juno parla con il padre
Juno torna a casa e chiede al padre se per una coppia è possibile vivere felici. L’uomo non ha risposte certe ma le ricorda di “trovare una persona che ti ami esattamente per quello che sei”.
32) La mattina dopo Bleeker trova la cassetta delle ricolma di tic tac all’arancia
Sinossi
L'adolescente Juno MacGuff è rimasta incinta del suo amico e compagno di scuola Paulie Bleeker. Supportata dai suoi comprensivi genitori e dalla sua amica del cuore, Juno prende in considerazione la possibilità di donare il nascituro a Vanessa e Mark Loring, una coppia che non può avere figli. I mesi di gravidanza segneranno il cammino di Juno e Paulie verso l'età adulta e nello stesso tempo faranno emergere delle crepe nell'apparentemente idilliaco matrimonio di Vanessa e Mark.
ANALISI DEL FILM
Autunno
Prologo
Immaginiamo gli adolescenti americani raccontati in tanti film: bullismo, dipendenze, sesso facile, rapine, stragi nei college, suicidi. Da Solondoz a Clark alla Hardwick di Thirteen, senza dimenticare Van Sant, l’immagine che danno i loro film dei giovani americani è inquietante. E’ vero che il cinema imbastisce racconti che registrano una realtà effettiva, certamente andando a pescare nello straordinario più che nell’ordinario, ma la sensazione è che l’ordinario sia spesso terribile. Così si rimane sorpresi di fronte ad un film come Juno dove manca il dramma, la variazione del tema sul fallimento dei rapporti generazionali, l’horror vacui della noia. Non che manchino le commedie con al centro i giovanissimi. Ma da vent’anni a questa parte si chiamano teenmovie o roba simile all’American Pie Style, farse per brufolosi amanti di popcorn e bassa comicità. Juno invece sorprende e gran parte del merito va alla scenegggiatura di Diablo Cody. Al secolo Brook Busey-Hunt, trentenne laureata e middle class che con questo pseudonimo ha conquistato l'America e persino un Oscar come migliore sceneggiatrice. La Diablo, che si definisce una “antropologa del sesso, una Margaret Mead, ma nuda”, è stata, per un anno, spogliarellista, telefonista erotica e commessa in un sexy shop. Nonché autrice di un blog piccante (nome eloquente: The Pussy Ranch) scoperto casualmente dal produttore del film mentre navigava su Internet. Colpito dal suo stile umoristico ha deciso di chiamare la Cody e le ha proposto di scrivere la sceneggiatura del film. Così è nato il duetto irresistibile con il regista Jason Reitman, figlio d'arte che ha esordito con l'ironico e dissacrante Thank you for smoking.
I titoli di testa
L’attrice Ellen Page è stata ripresa dal vivo e successivamente trasformata in disegno animato sullo sfondo mosso dal rotoscope, una tecnica che permette di ottenere un movimento animato a partire da un filmato reale. Mentre scorrono i titoli di testa Juno cammina sempre, va diritta per la sua strada come farà poi per tutto il film. La musica empatica che accompagna le immagini è "All I Want Is You" eseguita da Barry Louise Polisar, noto negli States in quanto autore di musiche per bambini e di parecchi children books.
1) Il test
Juno - scandito da allegre cartoline che ci informano delle stagioni che attraversano la gravidanza e l’anno scolastico della protagonista - inizia come Il favoloso mondo di Amelie e finisce come la vita. In mezzo, i nove mesi di questa adolescente colorata e sfrontata che tenta di vivere a modo a suo, grazie anche (e, a volte, malgrado) l’umanità variopinta, che la circonda, all’evento misterioso che si verifica in lei. In questa prima itinerante scena — che è a metà tra un cartone animato e una commedia dell’assurdo — i colori, i dialoghi e perfino le inquadrature sono tra il fantastico e l’onirico; Juno tiene testa al massiccio commesso che le vende i test di gravidanza (ripetuti tre volte, non sia mai) e scopre di essere incinta. Il risultato non è affatto piacevole, la passeggiata autunnale continua con i colori che si fanno più cupi mentre Juno camminando passa in mezzo alla squadra del college che si sta allenando. Questa sarà la prima di una delle sue tante camminate controcorrente. Per tutto il film la protagonista guiderà gli spettatori, anche, in voce over attraverso i momenti salienti della sua storia personale.
2) La telefonata a Leah e la poltrona spostata
Incisivi e ben costruiti i dialoghi rappresentano l’anima del film, non solo per lo slang giovanile di cui si servono, ma soprattutto per il contenuto mai scontato e banale, come in questo scambio di battute tra le due amiche.
3) Informa Bleeker della gravidanza
Bleeker viene presentato in dettaglio mentre si veste, si prepara la colazione poi quando esce di casa ne scopriamo l’ingenuo candore. Scoperta la gravidanza non sa che ripetere “Di chi è stata l’idea”. Juno è decisa e anticonformista anche nel vestire mentre Bleeker è imbranato e “conformista”, si veste con la stessa tenuta sportiva degli altri ragazzi del college e come loro si allena a corrrere. Però scome scopriremo in seguito Bleeker non finge di essere un altro, non vende un’immagine finta di sé per spiccare nel gruppo. Esce dall’anonimato perché mette incinta Juno. Nel film anche gli oggetti hanno un’incisività semantica molto forte, basti pensare alla poltrona che Juno sposta fino al cortile di Bleeker, un vero e proprio trasloco per parlare al ragazzo dalla stessa poltrona in cui tutto è cominciato, o alla pipa spenta che tiene in bocca come segno della propria originalità
4) A scuola
Diversi da Bleeker sono i ragazzi come Steve Randazzo il bello della scuola di cui Juno non ha assolutamente stima. Un breve montaggio realizzato in stop motion, racconta visivamente le ragazze che piacciono ai quelli come lui mentre la voce over della protagonista ci guida attraverso le immagini.
5) La famiglia di Juno
Juno telefona a “Donne ora” e chiede un appuntamento per abortire. Con il suo linguaggio caustico la giovane ironizza sulle domande (gli viene chiesto se è sessualmente attiva), sulla lezione di sessuologia (la banana con il preservativo) e la prima volta sulla poltrona con Bleeker. Poi viene presentata la famiglia della protagonista con una breve sequenza che dal passato arriva fino al presente. Il padre e Bren (la matrigna) sono raccontati attraverso una serie di immagini che descrivono il loro lavoro: lui è un ex militare, ora specialista in impianti di riscaldamento e aria condizionata, lei una manicure con la passione per i cani. Il ricordo della madre - che ha abbandonato Juno quando aveva cinque anni – è affidato ad un serie di foto. L’immagine fissa, i volti ripresi solo nel dettaglio della bocca e le parole della ragazza (il cactus spedito ogni anno) fanno pensare ad un ricordo lontano ma che provoca ancora rancore nella protagonista. Il linguaggio del film non consiste solo nello slang giovanile capace di aggiornarsi e reinventarsi ogni giorno, ma anche nel codice comunicativo ludico proprio del nucleo familiare di Juno.
6) Donne Ora
Juno decide di abortire ma davanti al centro di aiuto trova una sua compagna di scuola che al grido di “Tutti i bambini vogliono venire al mondo” cerca di dissuaderla, ricordandole che il suo bambino potrebbe avere già le unghie. All’interno del centro domina lo squallore: la luce verdastra, la ragazza della reception che ripete come una cantilena frasi scontate e squallide, le altre donne in attesa, scoraggiano Juno. Il rumore delle unghie sbattute ovunque si trasforma in colonna sonora e fa fuggire la protagonista.
7) Juno dice all’amica Leah che ha deciso di tenersi il bambino, poi lo darà in adozione
Considerato il dibattito a cui ha dato origine negli Stati Uniti e la strumentalizzazione di molti, una premessa è d’obbligo: Juno non è un film contro l’aborto e chi ne ha fatto una lettura pro-life probabilmente non lo ha capito. La scelta di Juno non è una presa di coscienza, una decisione motivata dall’etica: fugge dalla clinica dove avrebbe dovuto abortire perché puzza di “dentista”, perché l’idea che il suo bambino abbia le unghie la ossessiona (sarà perché la matrigna è manicure?) più del fatto che il bambino abbia un cuore. Non è un film contro l’aborto, al contrario, è una rivendicazione femminista della proprietà del proprio corpo, un inno alla libertà di scelta.
8) La scelta della famigli adottiva
Da un’anticonformista come Juno ci si aspetterebbe una diversa scelta di genitori adottivi, magari una coppia di lesbiche e invece la normalità e l’ordine che la ragazza sembra respingere nella sua vita diventano i punti di forza della famiglia adottiva: non genitori perbene (“perversi”), non con altri figli (“egoisti”), ma belli, ricchi e normali, come Vanessa e Mark (“belli anche in bianco e nero”).
9) Alla iperprotettiva mamma di Bleeker non piace Juno
10) Juno lo dice ai genitori
Juno dopo l’abbandono della madre è stata cresciuta dal padre, affettuoso e di fermi principi, e poi dalla matrigna: anche una famiglia monoparentale o ricostruita dopo una separazione può essere “normale” e meravigliosa. La famiglia di Juno è bellissima, non televisiva, incredibile per la sua normalità e per la serenità con cui vive: il padre è un uomo semplice e solido e la matrigna Bren accetta con assolutà semplicità la gravidanza della figliastra. Infatti dopo un primo momento di stupore - “pensavo fossi il tipo di ragazza che si ferma in tempo”, dice il padre – la situazione non degenera nel consueto conflitto con i genitori (altra novità rispetto alle scontate drammaturgie contemporanne). Interessante è anche la risposta di Juno: “non so che tipo di ragazza sono”, frase che dice sia al padre che a Mark, una frase candida e per niente banale ma che rende in pieno la complessità dell’essere adolescenti.
11) Il padre accompagna la figli a conoscere i genitori adottivi
La casa che Reitman ha scelto per la coppia formata da Mark e Vanessa Loring, si trova all’interno di un complesso residenziale nell’elegante quartiere di Glacial Valley Estates, che Reitman ha ripreso attraverso una serie di inquadrature fatte dall’automobile di case tutte simili tra loro.
12) Vanessa e Mark Loring
Vanessa è antitetica rispetto a Juno: alta, ricca, raffinata e maniaca dell’ordine. Mark è più simpatico della moglie e assomiglia pericolosamente alla ragazza. Entrambi condividono la stessa passione per la musica, che al momento Mark ha relegato in soffitta. Ancora una volta con il suo spregiudicato linguaggio Juno non mostra amore né dolore nei confronti del bambino che lei stessa chiama “fagiolo”; non c’è disperazione, non ci sono dubbi logoranti, per lei il problema della gravidanza è risolto quando conosce Mark e Vanessa.
Schermo al nero
Inverno
13) Bleeker si allena
Il dialogo tra i due sorprende molto per quanto riguarda l’educazione sessuale (anzi l’assenza della stessa): l’immagine di donna incinta e di gravidanza è legata alle madri e alle professoresse, dunque alle donne adulte … come se le adolescenti non potessero procreare. I due hanno un’idea del sesso che difetta di informazioni ed è alquanto ingenua: “i boxer sono meglio degli slip perché aumentano la produzione di spermatozoi”, ammette candidamente l’amico di Bleeker.
14) Bleeker invita Juno al cinema ma lei non può andare perché deve fare l’ecografia
Il linguaggio è uno degli elementi di maggior comicità della sceneggiatura di Diablo Cody laddove dà forma ad immagini ricche di colore (Juno come mamma orsa, il bambino-gamberetto, il fagiolo), ma allo stesso tempo evolve nel corso del film. La vena punk-blogger della sceneggiatrice è all’inizio più marcata, frenetica, poi si semplifica: l’alterazione del linguaggio nelle prime scene è quasi prepotente, mentre con il procedere del film la comunicazione, pur mantenendo uno slang adolescenziale, diventa più lineare.
15) Ecografia
L’infermiera che fa l’ecografia commenta le decisioni di Juno con fare supponente e questo suscita lo sdegno di Bren che la invita ad “imparare un nuovo mestiere”. Infatti ogni commento alle scelte di Juno, sia questo dell’infermiera come quello della militante antiabortista, sono sgradevoli e superflui. Un’altra novità nella definizione dei personaggi è rappresentato dal rapporto tra Bren e Juno. La “matrigna” è severa ma affettuosa non ha un rapporto conflittuale con la “figliastra” e non è dipinta come una “strega malvagia”.
16) Va a trovare Mark e Vanessa
Juno è un film di sceneggiatura, poco interessato all’aspetto formale della regia, che si adatta, tra primi piani, campi lunghi e nessuna sorpresa di montaggio, alle esigenze narrative. Il valore aggiunto, sul piano visivo, è dato invece dall’ambientazione, dall’inverno bianco del Minnesota, durante il quale tutto ciò che passa lascia il segno sulla superficie innevata: i ragazzi che si allenano, il furgone che con cui la protagonista fa visita a Mark e Vanessa. Bianca è anche la casa dei genitori adottivi, dove Juno lascerà un nuovo, definitivo e incancellabile segno. Mark osserva l’ecografia della “futura progenie” poi la sua attenzione è catturata da una canzone. Nasce così l’intesa tra l'adolescente e il trentenne nel comune interesse per la musica: al brano "Superstar" dei Carpenters riletta dai Sonic Youth, Juno oppone il punk rock degli Stooges (tra i componenti del gruppo riconosciamo Iggy Pop, in anni recenti attore e autore dellle colonne sonore di alcuni film di Jim Jarmush), di Patti Smith e l’Heavy Metal dei Ronnie’s. Un’altra passione che condividono è quella per il cinema Horror/Splatter: a Suspiria di Dario Argento tanto amato dalla ragazza, risponde Mark con The Wizard of Gore di Herschell Gordon Lewis. Il “gioco” semantico su Wizard ci ricorda che anche Bleeker chiama Juno Maghetta. Lo scambio di battute tra i due continua a proposito del nome da dare al bambino e qui Juno raccontando l’origine del suo (il padre con la passione per la mitologia ha voluto chiamarla Giunone) si lascia andare ad una delle battute più divertenti del film: “Giunone era bellissima e cattivissima come Diane Ross”. L’arrivo di Vanessa interrompe la loro conversazione e Mark frettolosamente spegne il videoregistratore. In questa scena Vanessa Loring rappresenta l’apoteosi del consumismo post-femminista, una donna che si è realizzata nel lavoro e che misura il suo successo dai beni che può acquistare tra cui c’è anche –perché no – un figlio.
17) Juno torna a casa
18) Juno va da Bleeker
Il teenager Bleeker custodisce ancora tracce della propria infanzia, candido nel suo spaurito silenzio e con una madre iperprotettiva, come potrebbe essere padre? L’esperienza del sesso con Juno è quasi un gioco alla scoperta del corpo e di nuove sensazioni, un’iniziazione condivisa tra due amici. Lui già perso in un amore naïf, lei che al momento sembra nutrire solo affetto e amicizia, tanto che invita Bleeker ad intrecciare una storia con Katrina De Voort.
19) Mark e Vanessa preparano la camera del bambino
Vanessa chiede consiglio - ad un disinteressato Mark - sul colore scelto per dipingere la stanza del figlio. Poi lo invita a leggere un libro sulla paternità e individua la parete su cui appendere la prima foto di famiglia, ma non ottiene risposte dal marito. Con sottile ironia il regista sottolinea la sostanziale diversità tra i due anche negli abiti che indossano. Quella che per Mark è stata un divisa, un segno di appartenenza, la t-shirt degli Alice in Chains, per la moglie è solo una maglietta per imbiancare. Gli Alice in Chains sono un gruppo musicale rock statunitense, creatosi a Seattle nel 1987. Sono, insieme a Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, una delle band di maggior successo dalla scena grunge americana. Tuttavia, a differenza di altri gruppi simili, la musica degli Alice in Chains è più ispirata all'heavy metal che al punk rock o al rock psichedelico; ciò che li unisce al movimento grunge sono le loro origini, Seattle, e i temi introspettivi (e spesso delicati) dei loro testi.
20) Juno incontra Vanessa al centro commerciale
Schermo al nero
Primavera
21) Brenda allarga i pantaloni di Juno
22) Juno a scuola cammina controcorrente
Mentre Juno attraversa la mensa e le aule del Dancing Elk High, la macchina da presa la segue da vicino creando una sensazione di claustrofobia, soprattutto mano a mano che la sua gravidanza procede.
23) Juno telefona a Mark
24) Alla mensaJuno scopre che Bleeker andrà al ballo della scuola con la Katrina De Voort.
25) Chiede spiegazioni a BleekerJuno si arrabbia quando Bleeker le conferma che andrà alla festa con la De Voort, poi si allontana.
26) Juno da Mark Prenderlo
Juno si apre fin dai titoli di testa nel segno del cartone animato e continua con un temperamento da fumetto underground, simile a quello (la Yuki superfertile) che Mark regala alla ragazzina in questa scena. Anche Juno porta un dono al futuro papà: un cd con la musica di Mott The Hoople e i due iniziano teneramente a ballare sulle note di questa musica anni ‘80. Mark confessa che sta per lasciare Vanessa, perché non è pronto ad essere padre (al contrario Juno ha avuto la maturità di riconoscerlo fin dall’inizio). Juno corre via sconvolta.
27) Juno se ne va piangendo
L’unico avvenimento che mette davvero in crisi Juno è la rottura tra Mark e Vanessa, l’infrangersi della coppia parentale perfetta.
28) Bleeker suona la chitarra
29) Juno scrive un biglietto
30) Juno lascia un messaggio davanti alla porta della casa di Vanessa
31) Juno parla con il padre
Juno torna a casa e chiede al padre se per una coppia è possibile vivere felici. L’uomo non ha risposte certe ma le ricorda di “trovare una persona che ti ami esattamente per quello che sei”.
32) La mattina dopo Bleeker trova la cassetta delle ricolma di tic tac all’arancia
33) Juno e Bleeker
Juno e Bleeker sono due outsider: lei è anticonformista, lui è un imbranato chiuso nel suo mondo, drogato di di tic tac all’arancia, ma a suo modo integrato perché è un atleta. Bleeker non gioca in squadra, ma corre in gruppo e quindi di quel gruppo con cui condivide la divisa (divisa che indossa molto spesso) finisce per far parte. Ma l’apparente recessività del carattere del ragazzo non spaventa Juno che vede in lui l’estro e ne trasforma le fantasie infantili in forme d’arte, come quando, per dichiarargli i suoi sentimenti, gli ha riempito la cassetta delle lettere con scatolette di tic tac.
34) Juno ha le doglie
35) Juno partorisce un bambino
36) Bleeker finisce la gara e poi fugge dallo stadio
37) Bleeker va da Juno
38) Vanessa va a prendere il bambino
Come ha detto Allison Janney, che interpreta il ruolo di Bren (la matrigna): “In questo film vengono rappresentate tutte le categorie di donne. Io interpreto la matrigna di una generazione precedente. Il personaggio di Jen Garner (Vanessa) è quello di una donna più giovane, moderna e molto femminile, una donna che desidera un bambino e che vorrebbe una famiglia tradizionale. E poi c’è Juno, che è un’adolescente che sta per diventare donna e che ha davanti a se il mondo intero con tutte le sue opportunità”.
39) Juno piange, ma ora Bleeker è con lei
Juno e Bleeker rannicchiati nel letto d’ospedale dopo il parto, lei con le calze a strisce, lui con la divisa sportiva sono molto più umani e innamorati di Mark e Vanessa nelle foto artistiche appese lungo le scale della loro grande casa.
40) Vanessa e il bambino
Vanessa ha incorniciato e appeso al muro il biglietto di Juno: “Vanessa: se tu ci stai ancora, io ci sto ancora. Juno”.
Schermo al nero
Estate
41) Juno e Bleeker
Le parole della canzone che i due ragazzi cantano e suonano (“Anyone else but you” dei Moldy Peaches) in questa scena, spiega molto bene il loro giovane innamoramento: “Sei un’amante part-time/E un’amica full-time/La scimmia sulla spalla/E’ l’ultima moda/Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Ecco la chiesa, ecco la guglia/Siamo carini per essere due bruttoni/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Abbiamo entrambi dei brutti giramenti/Io voglio più successo/Tu più tempo per suonare/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Tu cerchi di essere sempre vero/Ti amo proprio perché sei sincero/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Ti bacio sulla fronte/Nell’ombra di un treno/Ti bacio imbambolato/Mentre dondolo a pieno/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/La ghiaia mi perdona/E così fan gli alberi/perché allora tu non mi perdoni/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te.
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Juno e Bleeker sono due outsider: lei è anticonformista, lui è un imbranato chiuso nel suo mondo, drogato di di tic tac all’arancia, ma a suo modo integrato perché è un atleta. Bleeker non gioca in squadra, ma corre in gruppo e quindi di quel gruppo con cui condivide la divisa (divisa che indossa molto spesso) finisce per far parte. Ma l’apparente recessività del carattere del ragazzo non spaventa Juno che vede in lui l’estro e ne trasforma le fantasie infantili in forme d’arte, come quando, per dichiarargli i suoi sentimenti, gli ha riempito la cassetta delle lettere con scatolette di tic tac.
34) Juno ha le doglie
35) Juno partorisce un bambino
36) Bleeker finisce la gara e poi fugge dallo stadio
37) Bleeker va da Juno
38) Vanessa va a prendere il bambino
Come ha detto Allison Janney, che interpreta il ruolo di Bren (la matrigna): “In questo film vengono rappresentate tutte le categorie di donne. Io interpreto la matrigna di una generazione precedente. Il personaggio di Jen Garner (Vanessa) è quello di una donna più giovane, moderna e molto femminile, una donna che desidera un bambino e che vorrebbe una famiglia tradizionale. E poi c’è Juno, che è un’adolescente che sta per diventare donna e che ha davanti a se il mondo intero con tutte le sue opportunità”.
39) Juno piange, ma ora Bleeker è con lei
Juno e Bleeker rannicchiati nel letto d’ospedale dopo il parto, lei con le calze a strisce, lui con la divisa sportiva sono molto più umani e innamorati di Mark e Vanessa nelle foto artistiche appese lungo le scale della loro grande casa.
40) Vanessa e il bambino
Vanessa ha incorniciato e appeso al muro il biglietto di Juno: “Vanessa: se tu ci stai ancora, io ci sto ancora. Juno”.
Schermo al nero
Estate
41) Juno e Bleeker
Le parole della canzone che i due ragazzi cantano e suonano (“Anyone else but you” dei Moldy Peaches) in questa scena, spiega molto bene il loro giovane innamoramento: “Sei un’amante part-time/E un’amica full-time/La scimmia sulla spalla/E’ l’ultima moda/Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Ecco la chiesa, ecco la guglia/Siamo carini per essere due bruttoni/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Abbiamo entrambi dei brutti giramenti/Io voglio più successo/Tu più tempo per suonare/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Tu cerchi di essere sempre vero/Ti amo proprio perché sei sincero/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/Ti bacio sulla fronte/Nell’ombra di un treno/Ti bacio imbambolato/Mentre dondolo a pieno/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te/La ghiaia mi perdona/E così fan gli alberi/perché allora tu non mi perdoni/ Non capisco cosa ci trovino/Le persone in altri/Che non sono te.
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