giovedì 24 settembre 2009

LA GUERRA DEI FIORI ROSSI


Un film di Zhang Yuan

Soggetto: dal romanzo Kanshangqu henmei (Could de Beautiful) di Wang Shuo
Sceneggiatura: Z. Yuan, Ning Dai
Fotografia: Yang Gao
Musica: Carlo Crivelli
Montaggio: Jacopo Quadri
Scenografia: Huo Tingxiao
Interpreti: Dong Bowen (Fang Qiang), Ning Yuanyuan (Yang Nayan), Chen Manyuan (Yang Beiyan) Zhao Rui (Ms. Li), Ms. Tang (Li Xiaofeng), Sun Yujia (Dou)
Produzione: Marco Muller per Downtown Pictures, Citic Culture and Sports Enterprises Ltd
Origine: Cina/Italia
Anno di edizione: 2007
Durata: 92’

Sinossi

Il piccolo Qiang, 4 anni, viene mandato in un asilo nido a tempo pieno e ben presto diventa l'incubo delle maestre, ma la sua vitale ribellione è causata dall'incomprensione e dalla volontà di controllo dei grandi...

ANALISI DEL FILM

1) Sui titoli di testa le immagini del collegio inondato di neve

Schermo al nero


2) Il piccolo Qiang guarda cadere la neve

3) Qiang arriva in collegio
E’ un giorno d’inverno, alla fine degli anni Cinquanta, quando Qiang viene portato da suo padre in un asilo a tempo pieno di Pechino. I genitori sono spesso via per lavoro e la nonna, che si prendeva cura di lui, è tornata nella sua città.

4) I bambini giocano nel cortile del collegio, Qiang è ancora disperato. La maestra prova a confortarlo spiegandogli cosa fanno gli altri piccoli ospiti.
La guerra dei fiori rossi è tratto da Kanshangqu henmei (Could de Beautiful) dello scrittore dissidente Wang Shuo, enfant terrible e nuova promessa della letteratura cinese. A proposito della scelta del testo dice il regista Zhang Yuan: “Ho preparato questo film in sei anni. Wang Shuo mi ha dato una copia del suo romanzo prima che cominciassi il montaggio del mio film Diciassette anni, e ho letto il libro per la prima volta mentre lavoravo alla post-produzione in Italia. A metà del libro guardando un cartone animato con mia figlia Yuanyuan, ho notato che si commuoveva ogni volta che vedeva un piccolo elefante abbracciato alla madre. In quel momento ho realizzato che, a prescindere da quanto siano piccoli i bambini (mia figlia aveva due anni), essi hanno un’anima definita, completa di una serie di emozioni. Mi ha stupito inoltre la capacità di Wang Shuo di ricordare così bene il proprio passato. Ho cercato di fare la stessa cosa, perché i ricordi della mia fanciullezza sono spesso frammentari e incompleti. Fare questo film è diventato così anche uno sforzo per recuperare e ricordare la mia stessa infanzia. Ho lavorato molto e ho concepito questo lungometraggio come un cartone animato recitato da gente reale. E’ come una parabola non realistica sebbene abbia qualcosa di reale. L’idea di fare il film ha preso energia e si è sviluppata insieme ai piccoli attori e si è plasmata secondo quello che più eccitava questi Lillipuziani”.

5) A Qiang viene tagliato prima il codino e poi i capelli
Fin dalla prima scena il regista mette in evidenza l’ordine meticoloso e omologante che regna nel collegio. Per questo a Qiang vengono tagliati subito i capelli e la regia sottolinea questo momento con il dettaglio delle grandi forbici che stanno per compiere il misfatto. In regalo riceve un fiorellino rosso, che getta via.

6) Il pranzo
Cominciano i rituali che segnano la quotidianità dei bambini: lavarsi, andare a tavola, alzare la mano per avere altro cibo, andare al gabinetto prima di mangiare. Un ordine retto con il ricatto del fiore rosso: un premio simbolico regalato a ogni piccolo che si è comportato bene, o sottratto come castigo in seguito ad una infrazione delle innumerevoli regole che strutturano i giorni degli alunni.

7) La passeggiata in giardino
I ragazzini tutti abbigliati nello stesso modo camminano in giardino sorreggendosi ad una corda. Il regista racconta in dettaglio questo percorso, utilizzando un carrello che li inquadra dal basso e mostra la corda, poi li riprende dall’alto per far vedere i loro volti imbronciati. Qiang cammina isolato dagli altri bambini dando la mano alla maestra.

8) La sera nel dormitorio
La sera tutti i bambini vanno a letto in un unico grande dormitorio. Qiang viene spogliato da una bambina perché non sa togliersi i vestiti. Nessuna intimità per i piccoli ospiti dell’asilo che sono costretti a lavarsi collettivamente al ritmo di un fischio che scandisce il tempo. Qiang si avvicina lentamente e fa perdere il ritmo alla maestra che lo lava.

9) Il sogno di Qiang
Qiang di notte si aggira nel collegio ed esce nudo nella neve, poi fa la pipì. Anche nei sogni il piccolo si ribella alle costrizioni del collegio. Una musica dai toni romantici crea empatia con il narrato.

10) La sveglia
Un fischio sveglia i bambini che subito devono alzarsi. Qiang ha bagnato il letto e tutti lo prendono in giro.

11) Il gabinetto
I bambini devono adattarsi ad un addestramento di gruppo al gabinetto: i maschietti fanno la fila a una latrina, le femminucce a un’altra e si accovacciano insieme fino a che il loro compito è finito. Ma Qiang non riesce a farla a richiesta; è un cosa che dovrà imparare se vorrà conquistare un fiore rosso. Il regista dapprima inquadra la scena in totale per permettere la desolante visione collettiva dei piccoli accovacciati, poi in dettaglio riprende i volti dei ragazzi e infine finisce con il mezzo primo piano di Qiang, che si sforza ma non ottiene risultati. Sottile l’ironia di questa scena che nella costrizione fatta subire ai bambini nasconde una forma di involontaria comicità.

12) I bambini si lavano le mani
Ancora un rituale che scandisce la vita del collegio.

13) In classe
Una bambina fa la spia: Qiang non si è lavato le mani. La maestra legge la classifica dei bambini che hanno avuto il maggior numero di fiorellini rossi. Tra questi manca Qiang, che subito con fare deciso chiede notizie della sua esclusione. La scena viene ripresa dal regista in campo controcampo, proprio per sottolineare, anche visivamente, la distanza, che separa la maestra dai ragazzi. Viene infatti ripresa la donna davanti alla lavagna, poi con un'altra inquadratura i ragazzi e poi di nuovo si torna all’insegnante. Con questo tipo di scelta allievi e docenti sembrano fronteggiarsi, in una sorta di duello emotivo. Qiang non rinuncia ai suoi sogni e spera di veder comparire accanto al suo nome tanti fiorellini rossi.

14) Qiang gioca
Qiang gioca e poi va a guardare il cartellone con i fiori rossi, e orgoglioso commenta di averne cinque. Al momento Qiang non riesce a legare con gli altri bambini e preferisce stare in disparte da solo.

15) La canzone
Scandita da una canzoncina allegra, i bambini imparano la giusta sequenza con cui vestirsi, ma Qiang proprio non ci riesce, rimanendo incastrato nel maglione e facendosi la pipì addosso di fronte all’intera classe. La ripresa dall’alto che isola il bambino dagli altri rende la scena ancora più crudele e inutile per la cattiveria e l’intransigenza dell’insegnante. Qiang è esposto al pubblico ludibrio e sbeffeggiato da tutti.

16) Qiang vola
Comincia la ribellione di Qiang, che rimasto arrampicato sul davanzale di una finestra per il dispetto di due bambine, riesce comunque a scendere e furbescamente dice alla maestra di saper volare. Il film non assume mai toni polemici nel denunciare i tentativi di omologazione e di imposizione di regole tipico delle società repressive. Questo può avvenire grazie ad una sceneggiatura ben scritta che favorisce due piani di lettura. Quello più immediatamente “ad altezza di bambino” e quello sociale, se non addirittura politico. Qiang, con il carattere che si ritrova, con lo spirito ribelle che lo contraddistingue, sarà un adulto in grado di pensare con la propria testa.

17) Qiang in cortile
Cominciano le escursioni in esterno del piccolo protagonista che da solo si aggira nel cortile dell’asilo, trova un fiore rosso, lo prende e lo nasconde nel fazzoletto.

18) Qiang e il fiore rosso
La maestra toglie il fiore rosso a Nayan, allora Qiang le offre in regalo quello che ha trovato, ma lei rifiuta. I tentativi di familiarizzare con gli altri bambini di Qiang, al momento falliscono miseramente.

19) Il direttore generale
Un giorno fa visita all’asilo il direttore Wang, venuto a riprendere il figlio. Qiang osserva le maestre comportarsi con una deferenza che non aveva mai visto prima. Guardano la tabella dei fiori rossi, il direttore nota che suo figlio si è guadagnato pochissimi fiori. Quando domanda perché un alunno – Qiang, ovviamente – non ha neanche un fiorellino, le maestre si affrettano ad assegnarne uno a ciascuno. La scena è ripresa in campo medio con gli adulti sullo sfondo, a questa inquadratura viene alternata quella con i primi piani dei bambini. Una scelta questa che sembra sottolineare come i bambini avvertono il tono ossequisoso e innaturale delle insegnanti. Il direttore è l’unico genitore che vediamo in tutto in film, nessun adulto si presenta mai a trovare o a prendere un bambino.

20) Nella camerata
Qiang fa giocare Beiyan con la penna che le ha regalato il padre.

21) Qiang e gli altri bambini
Qiang non viene accettato dagli altri bambini che non vogliono giocare con lui e lo accusano di essere un traditore. Il piccolo rimane solo nell’angusto corridoio dell’asilo. E’ questa una scelta che il regista attua più volte nel corso del film: il piccolo e solitario Qiang viene ripreso mentre rimane appartato nei grandi spazi interni dell’asilo.

22) Anche le bambine si rifiutano di giocare con Qiang

23) Qiang gioca da solo
Qiang non si lascia intimorire dai rifiuti degli altri bambini e non si adegua al conformismo imperante per potersi sentire integrato nel gruppo. Per questo lascia libero sfogo alla sua fantasia che lo porta a non farsi irregimentare e preferisce giocare da solo sulla giostra. In sella al cavallo con lo sguardo fiero e deciso, cavalca osservando il cielo. Cade e si rialza.

24) Un gruppo di bambine gioca intorno alla vasca dei pesci

25) Qiang gioca con Beiyan
Qiang riesce a legare solo con la piccola Beiyan  e gioca con lei al dottore. Un divertimento eversivo per le ferree leggi del collegio, infatti l’arrivo dell’insegnante interrompe bruscamente il gioco. Il regista sceglie di riprendere questa scena con un piano sequenza così da mettere più strettamente in relazione i due bambini e la maestra. La macchina da presa è fissa, seduti per terra Beiyan e Qiang stanno parlando, sullo sfondo dell’inquadratura la maestra fa un girotondo con gli altri piccoli. Mentre Qiang fa la finta iniezione a Beiyan, l’insegnante, ignara di quello che sta succedendo, si avvicina e coglie i due bambini sul fatto. Il piano sequenza è interrotto dal dettaglio dell’iniezione, mentre fuori campo si sentono le parole scandalizzate della donna.

26) Il plotone dei soldati
La metafora di Zhang Yuan sulle regole e la disubbidienza, sull’omologazione e l’individualismo, tocca ora un altro momento di ironia, quando la scolaresca a passeggio fuori dall’asilo incontra un drappello di militari che sembrano dei robot. Anche per i piccoli è in agguato una sorte simile a quella dei soldati.

27) Qiang è sdraiato in terra e viene brontolato
Qiang è un piccolo ribelle precocemente volitivo con due occhi furbi e curiosi, che non si adatta alla vita collettiva dell’asilo, severamente organizzata e pianificata in ogni minimo dettaglio, ed ogni occasione è buona per dimostrare la propria diversità.

28) La sera in camerata
Qiang sembra legare con la piccola Beiyan che accarezza volentieri. E’ questo un momento di dolcezza e tenerezza tra i due bambini, il ribelle Qiang ha in fondo bisogno di affetto.

29) Il sogno Qiang
Di nuovo Qiang si alza e va a giocare nel cortile con la sua ombra. Sogna la neve e fa la pipì, poi racconta una storia buffa e ride con le insegnanti. Nuovamente torna lo stesso brano musicale dai toni romantici che crea empatia con il narrato.

30) Qiang ha nuovamente fatto pipì a letto
Il film è interpretato da oltre 100 bambini e come dice il regista è molto difficile lavorare con loro: “E’ molto più difficile che lavorare con il più cocciuto degli attori adulti. L’etica professionale non è un argomento che può avere presa sui bambini. Al contrario devi essere in grado di creare un’atmosfera di gioco: se loro si divertono, allora lavoreranno. Prendiamo come esempio la scena dove Qiang offende Miss Tang: lui ci prova veramente gusto nel farlo. Non importa quante volte gli chiedi di farlo, lui lo farà. Qiang è un personaggio straordinario. Ecco una storia: l’assistente alla regia doveva trovare un sistema per farlo piangere in scena, quindi gli disse: ‘Non andrai a casa per due mesi. Non vedrai i tuoi genitori finché non farai tutto bene’. E Qiang cominciò a piangere. Ma in seguito il trucco non funzionò più così bene, perché il piccolo aveva capito. Al contrario quando Qiang era sul punto di piangere ma non poteva assolutamente farlo, suggeriva all’assistente: ‘Perché non mi dici che mi terrai qui per quattro o sei mesi?’. Questi sono gli aspetti della psicologia dei bambini che ho trovato più interessanti.

31) La ginnastica
Dopo la ginnastica si avvicina a Beiyan, ma la sorellina di quest’ultima lo manda via chiamandolo rospo.

32) Il pranzo
Qiang arriva in ritardo al pranzo, la musica sottolinea la sua tristezza e le sue lacrime di disperazione. La critica ha messo in evidenza come il film sia nel solco di Zero in condotta e de I 400 colpi: ribellione come presso gli adolescenti di Vigo; profondo malessere come nel protagonista di François Truffaut. A questo possiamo aggiungere un’altra considerazione: i protagonisti di Zhang Yuan non sono degli adolescenti, bensì bambini dì età prescolare, il cui stadio evolutivo precede di molto quello dei ragazzi di Vigo e di Truffaut. Semmai il paragone verrebbe per un altro film di Truffaut, Gli anni in tasca, dove alcuni piccoli hanno suppergiù la stessa età di quelli che appaiono ne La guerra dei fIori rossi. Sennonché Truffaut dà della infanzia una immagine felice, mentre Yuan si sofferma sugli aspetti inquietanti di quella età.

33) La lezione di musica
Durante la lezione di musica si sente il rumore di una “puzza”, la scoperta del colpevole passa attraverso una sorta di umiliante perquisizione di tutti i bambini. Qiang e Nayan risultano colpevoli e vengono portati in bagno.

34) Nel bagno
Qiang per niente intimorito si mette a correre.

35) Gli altri bambini sono in cortile

36) Qiang prende una sedia, si affaccia alla finestra e guarda i bambini

37) I bambini giocano in cortile

38) Qiang e Nayan affacciati alla finestra guardano gli altri bambini
Le scene da 35 a 38 sono messe in relazione grazie al montaggio alternato. E’ questa una delle prime e più significative forme di montaggio. Tecnicamente il montaggio alternato crea una simultaneità tra due o più situazioni tra loro dipendenti ma che si svolgono in luoghi diversi.

39) Qiang e Nayan escono dal collegio
La maggior parte delle scene del film si svolgono dentro o intorno all’asilo, ma in questo caso il ribelle Qiang riesce a convincere l’amica a fuggire fuori. La loro fuga ripresa con un carrello che li segue nella corsa e inquadra i loro volti felici, rappresenta il primo vero momento di gioia per i due ragazzini. Insieme vanno in un bellissimo parco, che si rivela essere il giardino di un ospedale. Lui le confida che gli piacerebbe essere malato, così sarebbe fuori dall’asilo e riceverebbe tante attenzioni; poi dà un bacino a Nayan.

40) Le imitazioni degli animali
La maestra Li anima un gioco in cui i bambini devono indovinare chi sta imitando. Quando Qiang la vede impersonare un gorilla, decide che lei in realtà è un mostro, anzi, un mostro che mangia i bambini.

41) Qiang convince Nenien che la maestra è un mostro e mangia i bambini

42) Il bagno collettivo
Qiang si accerta che gli altri bambini non abbiano la coda

43) Nel cortile
La notizia si diffonde e nel cortile i ragazzini cercano di scoprire chi ha la coda.

44) L’agguato alla maestra
Qiang ormai ha convinto tutti che la maestra ha la coda e fomenta una possibile rivolta. I bambini arrivano di soppiatto vicino alla signorina Li che sta dormendo, armati di corde improvvisate, si avvicinano collettivamente al suo letto, ma la donna si sveglia.

45) Qiang è sempre più arrabbiato
Dopo questo evento l’atmosfera cambia. Anche se Qiang non viene messo in castigo, il suo comportamento disobbediente si acuisce ulteriormente. Inizia a picchiare i suoi compagni e a rispondere male alle maestre. La situazione precipita quando Qiang insulta la maestra Tang.

46) Qiang in punizione
Qiang viene rinchiuso per punizione in una stanza buia.

47) Qiang viene liberato
Qiang viene riportato in camerata e chiede scusa alla maestra. Le insegnanti decidono di isolarlo per non dare il cattivo esempio agli altri. Per niente spaventato dalle parole delle maestre, appena rimasto solo Qiang, si aggira correndo per la camerata.

48) Ai bambini viene dato l’ordine di non parlare con Qiang

49) Qiang fa piangere Beiyan
Dice il regista: “La maggior parte degli psicologi descrive il periodo da tre anni in su come un momento critico per la socializzazione. Per questo ho scelto di raccontare una storia sui bambini nel momento in cui le loro personalità si stanno formando e cominciano a relazionarsi alla società come individui. Noi adulti crediamo che l’infanzia sia un periodo felice. Ma facendo il film ho scoperto che questa fase della vita non è ciò che normalmente la gente pensa debba essere. La vita dei bambini è molto più complicata, e le loro speranze, le delusioni, e specialmente le loro malinconie sono comparabili a quelle degli adulti. E’ una fase delicata che influenza il resto della vita”.

50) Il pranzo
Il film di Yuan ha il grande merito di farci riflettere sui nostri primi anni di vita. Cosa ricordiamo noi dei nostri quattro anni? Sequenze spezzate tra realtà e fantasia. Esattamente quanto vediamo nel film, la cui vicenda procede secondo un itinerario per nulla lineare. L’occhio è dunque quello del regista, un occhio che si basa sui suoi incerti ricordi d’infanzia. Un film semiautobiografico, insomma, come Yuan stesso ha dichiarato: semiautobiografico quanto il romanzo di Whang Shuo, da cui prende le mosse. Questa ci sembra la sua originalità, un’originalità che, a nostro ricordo, lo rende unico nella storia del cinema.

51) Qiang è sempre più solo, nessun bambino vuole parlare con lui

52) I bambini escono dalla classe, Qiang rimane solo nella camerata
Con grande forza d’animo Qiang resiste alla sua condizione di “dissidente” e vive con determinazione questo momento difficile.

53) I bambini fanno le imitazioni,  Qiang li guarda

54) Qiang è riammesso alle attività collettive

55) Nel cortile
I bambini camminano in fila nel cortile della scuola, quando Qiang  riesce di nuovo a fuggire.

56) La nuova fuga
Nuovamente Qiang torna nel parco dell’ospedale e corre felice. Osserva passare un gruppo di persone.

57) Nel nascondiglio
Qiang si nasconde, sente che lo chiamano ma lui non risponde. Il finale è aperto, non sappiamo cosa farà il bambino. Certamente  Qiang, anche da grande, saprà ribellarsi alle ingiustizie.

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