giovedì 24 settembre 2009

LA TELA DI CARLOTTA


Un film di Gary Winick
Soggetto: dal romanzo di E.B. White
Sceneggiatura: Susannah Grant, Karey Kirkpatrick
Fotografia: Seamus  McGarve
Musica: Danny Elfman
Montaggio: Sabrina Plisco, Susan Littenberg
Scenografia: Stuart Wurtzel
Costumi: Rita Ryack
Effetti speciali: Bruce Bright, Proof, Digital Pictures Iloura, Fuel International, Rising Sun Pictures, Rhythm & Hues, Tippett Studio
Interpreti: Dakota Fanning (Fern), Kevin Anderson (Signor Arable), Essie Davis (Signora Arable), Louis Corbett (Avery), Julian O'Donnell (Henry Fussy), Robyn Arthur (La maestra), Siobhan Fallon (Signora Zuckerman), Gary Basaraba (Homer Zuckerman)
Produzione: Paramount Pictures
Anno di edizone: 2007
Origine: USA
Durata: 97’

Sinossi
La piccola Fern Zuckerman, che vive con i suoi genitori in una fattoria, un giorno trova un maialino di taglia piccola e decide di portarlo a casa. Per il maialino Wilbur inizia una nuova vita. Poiché è sempre allegro e ingenuo, gli altri animali della fattoria sono sospettosi nei suoi confronti, solo Charlotte, il ragno femmina che vive nella stalla, lo avvicina e decide di diventare sua amica. Ma il loro rapporto non sembra essere destinato a durare perché Wilbur ha i giorni contati. A Charlotte non resta che ideare un piano per salvare il piccolo Wilbur e chi potrebbe mai aiutarla se non l'ostinazione di Fern?

ANALISI DEL FILM

1) Sui titoli di testa la voce off di un narratore introduce la vicenda raccontando di una bambina che ha fatto una cosa veramente importante

Nel 1952 viene pubblicato per la prima volta Charlotte's Web (La tela di Carlotta), un racconto per bambini scritto da E.B. White (autore di Stuart Little e La voce del Cigno) e illustrato da Garth Williams. Dopo aver letteralmente spopolato tra i giovanissimi, nel 1973 la Universal decide di farne un lungometraggio animato, che conferma l'idea alla base del suo successo. A spezzare l'originale format di una maialino in cerca di salvezza pensa nel 1995 Chris Noonan col suo Babe - Maialino coraggioso (a sua volta tratto da un racconto di Dick King-Smith del 1983), film che riprende palesemente il racconto di White.

2) La nascita del maialino
Fern viene presentata subito come una ragazzina di animo gentile, attenta alle esigenze dei più piccoli, ma anche decisa a far prevalere le idee in cui crede. Riesce infatti ad imporsi contro lo scetticismo del padre. Il film inizia di notte al buio, sotto la pioggia in un’atmosfera oscura, saranno gli occhi dolci e l’ostinazione di Fern a far cambiare questo inizio che sembra cupo.

3) Fern nutre il maialino con il biberon, poi lo nasconde nel giacchino

4) Fern porta il maialino a scuola ma viene scoperta

5) La madre va a prenderla e chiede alla figlia di trattare il maialino come un animale non come un giocattolo

La storia è ambientata in una fattoria americana nella contea di Somerset nel Mayne. Dagli abiti, dalle auto sembra di essere in un’America rurale degli anni ‘50/’60 ma l’intenzione del regista è quella di non dare una connotazione temporale specifica per rendere questa fiaba senza tempo, valida sempre.

6) Fern passeggia con Wilbur nella carrozzina; la mamma è preoccupata per la nuova passione della figlia

Fern non solo ha deciso di salvare la vita del maialino ma lo accudisce con amore e tenerezza, rispettando l’impegno che ha preso con il padre.

7) Fern e il bagno del maialino
Tra poco Wilbur sarà troppo grande e non potrà più stare in casa, si decide di trasferirlo nella stalla dello zio Homer Zuckerman. Pur riluttante Fern accetta

8) Fern canta una ninna nanna a Wilbur che dorme nel suo letto

9) Fern lascia Wilbur nella stalla dello zio e poi va prendere l’autobus per andare a scuola. Wilbur spacca il recinto e cerca di raggiungerla, poi torna nel fienile

Fare un film con gli animali e con i bambini non è mai semplice, è una vecchia legge del cinema che è ancora più vera quando si tratta di fare un film che mescola animali veri, animali creati in 3D, animatronic e animali veri modificati al computer. Quindi per realizzare La tela di Carlotta sono stati girati in pratica due film: uno con gli attori (e gli animali veri) e uno nel quale sono stati aggiunti i personaggi digitali e sono state fatte tutte quelle modifiche necessarie a rendere più umani gli animali reali e a sincronizzare i loro movimenti con le battute e la recitazione degli altri attori. E, neanche a dirlo, il secondo film doveva fondersi perfettamente con il primo. Sul set le difficoltà non sono mancate. Non era infatti possibile girare le scene con tutti gli animali presenti in contemporanea. Innanzitutto perchè era quasi impossibile mantenere costanti i loro punti di osservazione, cioè attirare la loro attenzione per far sì che guardassero sempre nella direzione giusta, e poi molti animali non andavano d'accordo: "Il cavallo non amava le mucche perchè gli stavano troppo vicine e bisognava girare le loro scene separatamente" spiega John Mahaffey, il regista della seconda unità incaricato delle scene nella stalla "e lo stesso per le oche che sono odiate da tutti gli animali. Ma non bastava girare le scene separatamente, bisognava farlo anche in un ordine specifico, in modo che non si proiettassero le ombre addosso a vicenda". Per quanto riguarda la post produzione, il Tippet Studio era incaricato della parte più importante, che comprendeva anche la creazione di Templeton, il ratto interamente realizzato in digitale, un personaggio che avrebbe dovuto interagire con gli altri animali (reali) senza che si notasse la differenza. Nel frattempo la realizzazione del personaggio principale, il ragno Carlotta, era tutta sulle spalle della Rising Sun Pictures. L'animale doveva essere un ragno contemporaneamente realistico e adorabile (impresa non semplice) e naturalmente come il ratto doveva essere verosimile al punto di non stonare vicino agli altri animali. E come già è capitato spesso nel mondo degli effetti speciali, si è riusciti a raggiungere il cuore dell'emozione di un personaggio fittizio puntando sugli occhi.

10) Piove: Fern saluta Wilbur e poi va a scuola

11) Wilbur prova a socializzare con gli altri animali. Poi si rotola nel fango

La tela di Carlotta, girato in live action abbinato al computer è un prodigio tecnico che non prevarica i contenuti poetici e narrativi. Indimenticabili i vari personaggi, il topo Templeton, l'oca Gussy, Samuel la pecora, fino al cavallo Ike, che soffre di aracnofobia e che nell'originale è doppiato da Robert Redford. Le modalità tecniche sublimano quelle poetiche in un racconto esemplare in cui come dice Wilbur, “Stare tutti insieme non vuol dire essere amici”. Il maialino si presenta subito diverso rispetto agli altri personaggi del fienile che lo guardano un po’ sospettosi e a tratti sono infastiditi dai suoi modi allegri, vitali e curiosi. Mentre per le mucche la pioggia porta malinconia e tristezza, per il maialino è l’occasione per improvvisare un gioco divertente. Wilbur è il secondo maialino, dopo Babe, ad essere stato doppiato da una voce umana, dopo che per anni questo privilegio è sempre stato riservato ai gatti o ai cani.

12) Templeton se ne va nella sua tana

La tana e il personaggio del topo sono realizzati con il computer

13) Fern vorrebbe dare la buonanotte a Wilbur  ma la madre la richiama in casa

14) Wilbur dà la buonanotte ma nessuno degli animali risponde. Nel buio una misteriosa voce prova a confortarlo e gli dà appuntamento al giorno dopo

15) I corvi vorrebbero mangiare il granturco ma sono terrorizzati dallo spaventapasseri

Entrano in scena altri due animali: Brooks e Elwyn i due ingenui corvi. Anche loro sono realizzati con il computer.

16) Wilbur si sveglia e conosce Carlotta
Un classico racconto per l’infanzia questo La tela di Carlotta, dove gli autori illustrano agli spettatori più giovani il ciclo della vita e il valore dell’amicizia, attraverso una storia per molti aspetti non convenzionale. Di certo la prospettiva adottata è coraggiosa se consideriamo che nella storia del cinema non è usuale vedere un ragno impiegato in un ruolo positivo. Di più, Carlotta è decisamente differente dai suoi progenitori cinematografici poiché, sebbene a prima vista possa considerarsi repellente come tutti i ragni, ben presto ci si accorge di come la storia tenda a sottolineare invece la sua eleganza e regalità. Questa vicenda insegna, inoltre, che anche gli animali sono affetti da pregiudizi, molto simili ai nostri: Carlotta viene considerata dagli altri ripugnante e pericolosa. Nella versione originale Carlotta ha la voce di Julia Roberts.

17) Carlotta e Wilbur cementano la loro amicizia

18) Fern legge una favola a Wilbur

19) Wilbur gioca sotto lo sguardo di Carlotta
 
20) Le pecore vengono tosate
Le riprese di La tela di Carlotta sono state un’impresa vasta e complicata, anche nella ricerca dei luoghi in cui ambientare la storia. Avendo a disposizione un periodo di tempo piuttosto limitato per girare,  i produttori hanno scelto l’Australia, un paese che presenta un  paesaggio molto vario, e per questo in grado di offrire l’intera gamma di stagioni che si alternano nel corso del film.  Il regista ha percorso gran parte della Nuova Zelanda e dell’Australia alla ricerca del paesaggio adatto a rappresentare lo stato del Maine. L’ha trovato a Victoria, in Australia. Le fattorie  degli Arables e degli Zuckermans, e gli edifici circostanti, sono stati costruiti a Greendale, mentre la scena della fiera è stata girata su un vasto campo di cricket a Heidelberg.

21) Fern disegna nel fienile

22) Wilbur gioca con Carlotta

23) Si schiudono le uova e nascono i piccoli di mamma Gussy. Il topo porta via l’uovo che non si è schiuso.

24) Templeton nasconde l’uovo nella sua tana

25) Il fratello di Fern cerca di prendere Carlotta. Wilbur lo impedisce

26) Nella tana l’uovo oscilla pericolosamente

27) Fern e il fratello litigano

28) Nella tana l’uovo si spacca e inonda il topo

29) Nel fienile arriva un odore tremendo

Questa scena dell’uovo e del litigio tra Fern e il fratellino è stata realizzata con il montaggio alternato. Il montaggio alternato è una delle prime e più significative forme di editing. Messo a punto negli anni Venti è ancora utilizzato in molti film. Si tratta (e sono stati gli stessi registi che hanno inventato questa specifica forma cinematografica a ricordarlo) di un modo di costruire la narrazione che deriva direttamente dalla letteratura: con il montaggio di scene alternate il cinema impara a dire, anche lui, “nello stesso tempo”. La sua caratteristica principale è quella, appunto, di ricostruire un'unica temporalità tra due avvenimenti che si svolgono contemporaneamente ma in luoghi diversi, come in questa scena dell’uovo e del litigio. Si è creata così una simultaneità tra due situazioni tra loro dipendenti ma che si svolgono in luoghi diversi. Concretamente dapprima è stata girata tutta la scena del litigio, poi quella del topo e in montaggio sono state alternate le due situazioni.

30) L’odore viene sentito anche dai corvi che incolpano lo spaventapasseri

31) Templeton informa Wilbur che a Natale verrà ucciso. Carlotta prova a consolarlo

Il film arriva ora al suo momento più drammatico: Wilbur scopre che a Natale verrà ucciso. Quello che per tutti gli altri è il naturale scorrere delle stagioni, per lui rappresenta un drammatico appuntamento con la morte. Solo Carlotta ha per il maialino parole di speranza, per gli altri animali il suo destino appare già segnato.

32) Fern vuole tornare al fienile. La madre vorrebbe che giocasse con i suoi coetanei

33) La madre è preoccupata e ne parla con il medico. La diagnosi è semplice: è “l’infanzia, da cui si esce crescendo”

Il film, oltre alla storia di Wilbur, racconta anche quella di Fern. Una bambina di animo gentile che vive in suo mondo tutto infantile, poi, come per gli altri personaggi, anche per lei le cose cambieranno.

34) Fern disegna davanti al fienile. Wilbur parla del Natale con Carlotta
La legittima preoccupazione di Wilbur è condivisa da Carlotta che prova a consolarlo.

35) Carlotta tesse la sua tela
L’eleganza di Carlotta è qualcosa di innato che si manifesta evidente nel momento in cui tesse la sua tela, con movimenti agili che hanno il sapore di una danza, ma soprattutto nella sua padronanza del linguaggio, che la porta a utilizzare parole eleganti, simbolo di un gusto raffinato. In questo senso il film esalta il valore nascosto delle creature minori, ricordando allo spettatore come spesso le qualità più rare si trovino negli esseri meno considerati (persino il goffo e sporco ratto Templeton dimostra di avere delle doti) e dunque non stupisce che alla fine della storia il più gracile maialino della fattoria diventi una celebrità cittadina.

36) Carlotta realizza una ragnatela dove scrive Some Pig (maialino coraggioso)

37) La notizia viene pubblicata sul giornale e nel fienile i giornalisti e gli abitanti guardano stupiti la ragnatela

Il valore della comunicazione sublima il concetto stesso di amicizia, che è scoperta delle reciproche qualità e tentativo di avvicinare mondi tra loro lontani come possono essere quelli di Carlotta e Wilbur, differenti per razza, storia, dimensioni, ma vicini nella nobiltà dell’animo. La loro amicizia, infatti, si rivela una risorsa che giova a entrambi poiché salva la vita al maialino, ma al contempo permette alla “reietta” Carlotta di essere finalmente accettata come membro della comunità che vive nella stalla (e dunque nella fattoria). Quello della comunicazione è quindi l’altro grande tema affrontato dal film poiché una qualità non ha senso se non viene rivelata e ciò può avvenire soltanto individuando la parola più adatta allo scopo. In questo senso la ricerca che Carlotta compie della parola “giusta” per impressionare i padroni della stalla e spingerli a non uccidere Wilbur per il pranzo natalizio svetta come un tema molto importante. In un’epoca caotica come la nostra, dove – e il film lo sottolinea – non si è capaci di accettare deroghe allo scorrere immutabile della realtà, l’esaltazione del ruolo della parola ha un valore pedagogico altissimo, poiché ridona centralità a quel linguaggio che quotidianamente ognuno di noi utilizza, ma spesso perdendo di vista il senso delle singole parole. La parola diviene quindi il simbolo dell’amicizia e dell’impegno preso dal ragno nei confronti di Wilbur,ma allo stesso tempo anche il veicolo per rivelare al mondo le sue qualità degne di esaltarlo come speciale (“Some Pig”) agli occhi degli umani. Uno strumento di rivelazione, insomma, capace di attirare l’attenzione, di spiegare la sostanza delle cose,ma anche di rimarcare semplicemente una verità che esiste ma che l’abitudine e la banalizzazione della realtà impedisce di vedere. Il miracolo di Carlotta sta in fondo tutto qui, nel cercare le giuste parole che riescano a scuotere il mondo e a rivelare l’intimo valore dei singoli, in barba alle convenzioni, quelle stesse che avevano relegato lei per prima nel novero dei reietti.
 
38) In  poco tempo tutti dimenticano l’avvenimento e Wilbur nuovamente pensa al Natale

39) Riunione degli animali per salvare Wilbu: occorre scrivere una nuova parola

Inizia ora l’evoluzione dei rapporti tra gli animali, Carlotta riesce a convincerli che la salvezza di Wilbur passa attraverso l’aiuto di tutti gli abitanti del fienile. Aiutando il maialino, Carlotta aiuta anche se stessa: ora gli altri sembrano accettarla.

40) I fuochi d’artificio

41) Carlotta scrive una nuova parola: Atomico

42) Tutti tornano a vedere la ragnatela con la nuova parola. Gli zii ne approfittano e organizzano un mercato vicino al fienile


43) La mamma di Fern parla con il medico, pensa che la figlia aiuti gli animali

44) Arriva l’autunno Fern deve escogitare qualcosa di nuovo per salvare Wilbur

45) Lo zio decide di risistemare l’affumicatoio, Fern fugge via, Wilbur sviene

La situazione si fa ora più terribile, l’avvicinarsi del Natale fa correre gravi rischi a Wilbur. Come già successo in altre scene, il regista calibra armoniosamente i momenti più drammatici con quelli più ironici. Così nel momento in cui il dramma diventa forte, la scena viene chiusa con lo svenimento del maialino che suscita ilarità.

46) Nuova riunione degli animali per cercare un’altra parola
Sarà l’egoista e affamato topo Templeton a dover cercare la nuova parola. Con espressioni suadenti e persuasive Carlotta riesce a convincerlo: la salvezza del maialino è ora nelle sue mani.

47) Fern non vuole che Wilbur venga ucciso

Anche per Fern è un momento molto delicato, la scoperta della verità la getta nello sconforto, anche se non ha intenzione di arrendersi.

48) l concorso per gli animali
Fern a scuola scopre che è stato bandito un concorso per i migliori animali della contea. E’ questa la sua speranza per salvare Wilbur.

49) Templeton va alla discarica

Templeton riesce con furbizia a superare tutti gli ostacoli e gli attacchi che i corvi hanno preparato per lui alla discarica. E’ questa un’altra parte del film, interamente realizzata al computer. Una parte in cui il regista opta per un montaggio molto serrato e veloce, in contrapposizione con la calma linearità delle scene ambientate nel fienile.

50) Fern appende ovunque i cartelli che reclamizzano il concorso

La corsa per la salvezza di Wilbur corre parallela su due binari: da una parte Fern e dall’altra gli animali si battono perché il maialino non venga ucciso.

51) Carlotta intreccia la nuova parola, sotto lo sguardo degli altri animali
Questa scena racconta più di tante parole l’evoluzione dei rapporti tra gli abitanti del fienile. Se all’inizio abbiamo visto Carlotta che da sola ha intrecciato la sua tela, ora anche gli altri animali si fermano a guardarla, conquistati dalla sua grazia e dalla sua eleganza.

52) La nuova parola “Radiante”, riscuote un nuovo grande successo. Lo zio annuncia di aver iscritto Wilbur al concorso
I tentativi di salvezza del maialino, disseminati nel racconto, arrivano ora al loro primo momento culminante: la parola scritta ha di nuovo attirato l’attenzione su di lui mentre l’idea di Fern di iscriverlo al concorso è stata raccolta dallo zio.

53) Carlotta non può andare alla fiera perché è incinta

54) Il giorno della fiera tutti si preparano

Per la prima volta vediamo Wilbur “coccolato” dagli adulti: la zia lo prepara con un gustoso bagno nel latte, che scatena in Templeton il suo innato desiderio per il cibo. Fern non vuole indossare il nuovo abito preparato dalla mamma.

55) Al momento della partenza si torna a parlare di macellare Wilbur

L’ottimismo delle scene precedenti lascia ora il posto allo sconforto: Wilbur verrà probabilmente macellato. La notizia sconvolge il maialino che ancora una volta sviene. Carlotta dedice allora di andare al concorso e chiede aiuto al topo. Templeton viene convinto dalle mucche a partire per la fiera. Ancora viene sottolineato come l’atteggiamento degli animali sia cambiato: le due mucche che all’inizio della storia sono state le più scettiche, ora condividono le scelte di Carlotta e convincono Templeton a partire.

56) Alla fiera Carlotta scopre che il concorrente di Wilbur ha molte chance di vincere. Chiede a Templeton di cercare una nuova parola

57) Fern incontra il compagno di scuola, insieme si divertono sulla giostra

58) Con i resti del cibo lasciato dai visitatori, Templeton si lascia andare ad una colossale mangiata


59) Templeton viene avvistato dai corvi
Ancora una volta gli ingenui corvi vengono attirati in una trappola da Templeton. Il topo si libera con facilità dei due e riesce a portare il giornale a Carlotta. Il ragno potrà cosi trovare una nuova parola.

60) Fern ora indossa l’abito nuovo preparato dalla mamma
Come aveva annunciato il medico anche Fern subisce un importante cambiamento: da “maschiaccio”, ora che si è innamorata del compagno di scuola, si trasforma in una graziosa ragazzina, abbandona i pantaloni e decide di indossare l’abito nuovo preparato dalla mamma.

61) La nuova parola e la vincita del maialino concorrente
La nuova parola scritta da Carlotta è “Umile”, ma la scoperta che ha vinto l’avversario di Wilbur, getta tutti nella costernazione. Un attimo di scoramento e poi gli organizzatori chiamano lo zio Homer.

62) Ad Wilbur viene data una medaglia per le parole scritte nella ragnatela. Fern corre via con il compagno di scuola. Lo zio fa un discorso in cui ringrazia Wilbur

L’eccezionale avvenimento delle parole scritte sulla ragnatela hanno convinto la giuria ad assegnare un premio a Wilbur e lo zio lo ringrazia publicamente: con lui la vita alla fattoria è cambiata. Con il montaggio alternato le parole di Homer sono intrecciate con le immagini di Fern che in compagnia dell’amico corre verso la giostra e con quelle di Carlotta che ha finito di depositare le uova. Entrambe hanno concluso la loro missione (hanno salvato Wilbur) ma mentre la ragazzina corre verso la vita, Carlotta si sta avvicinando alla morte, come scopriremo nella scena successiva.

63) Carlotta muore, con l’aiuto di Templeton le sue uova vengono riportate alla fattoria

Dopo aver deposto le 514 uova da cui nasceranno i suoi cuccioli, Carlotta muore: ha concluso il suo ciclo vitale. Ma prima di morire Carlotta spiega a Wilbur che ognuno di noi ha un destino che va accettato così come il fatto che ognuno di noi porta con sé qualcosa di speciale: ecco perché la tolleranza, l’accettazione del diverso sono i temi principali di questa storia.  Inoltre la morale della favola insegna a coltivare l'amicizia, e ad accettare il ciclo della vita e della morte.

64) Wilbur torna a casa
Nonostante la vittoria Wilbur torna a casa sconsolato. La notizia della morte di Carlotta getta nello sconforto anche gli altri animali. La tristezza del momento viene raccontata dal regista con poche, ma efficaci, inquadrature. Il campo medio con l’immagine dei resti di una ragnatela è unito in montaggio con le inquadrature degli animali che la guardano, poi un totale dall’alto coglie tutti gli abitanti del fienile quando all’unisono chinano la testa, in segno di rispetto e di riconoscenza.

65) Tutti gli animali vegliano l’involucro con i piccoli di Carlotta


66) A Natale Wilbur non viene ucciso
Ormai la morte si è allontanata dalla fattoria e per Natale nessuno osa toccare Wilbur, che vivrà a lungo.

67) A primavera nascono i piccoli ragnetti. Quasi tutti vanno via, ma tre decidono di rimanere nel fienile
Il film in fondo vive di eccezioni, di personaggi fuori dal comune pescati tra tanti e che fra quei tanti dimostrano di possedere delle particolarità che possano celebrarne il ruolo in un ciclo vitale comunque immutabile. Nel continuo ripetersi dei gesti e delle stagioni che connotano la vita di ogni animale e ogni personaggio esiste dunque un elemento di particolarità che rende speciale ogni essere e permette agli ultimi di possedere qualità particolari, al ragno di compiere prodezze artistiche e al maialino gracile di glorificare il ruolo dell’amicizia. Sono questi elementi a rendere significativa l’esistenza all’interno del ciclo della vita e della morte, che il film non nasconde mostrando come a un certo punto il rapporto tra Wilbur e Carlotta sia interrotto dalla triste fine di quest’ultima. Ma proprio perché quanto costruito tra i due ha dato senso alle loro esistenze, l’amicizia viene infine riverberata nel nuovo rapporto di complicità che si stabilisce tra Wilbur e le tre figlie di Carlotta. In questo senso il film illustra una ciclicità anche nei rapporti affettivi, passando dall’iniziale amicizia tra Wilbur e Fern a quella con Carlotta, fino a quella con i figli di quest’ultima. Una ciclicità virtuosa, che arricchisce la vita di Wilbur e cementa ulteriormente l’armonia creatasi nella comunità della fattoria.


SPUNTI DI RIFLESSIONE

•Il tuo rapporto con gli animali. Possiedi degli animali domestici o ne vorresti qualcuno? Descrivi il tuo rapporto con loro.

Nel film vengono inoltre descritte varie specie, quali conoscevi già, quali hai visto dal vero e dove?

•L’importanza della parola: individua una singola parola in grado di descrivere le caratteristiche fondamentali delle persone a te più vicine (amici, famigliari, compagni di scuola e insegnanti) e motiva la tua scelta. Può anche risultare utile e divertente cercare parole più complesse e meno utilizzate del solito per arricchire il proprio vocabolario ed esplorare così quel vasto insieme di termini dimenticati della nostra lingua.

•Apparenza e sostanza: la bellezza dell’anticonformismo. Nel film vengono illustrati personaggi anticonvenzionali in ruoli molto lontani da quelli in cui li troviamo generalmente.Ti è mai capitato di provare degli interessi non condivisi,di fare amicizia con persone considerate strane per poi scoprire magari che sono individui in grado di insegnare molto? Il discorso può essere espanso ai temi della diversità culturale e del razzismo.


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